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    Dalla supergravità indicazioni per nuove applicazioni di medicina rigenerativa e per testare farmaci più efficaci

    La supergravità può aiutare i ricercatori nello sviluppo di applicazioni nella medicina rigenerativa per il sistema scheletrico e nel testare nuovi farmaci, ancora più efficaci, per la stimolazione di cellule staminali. Con queste premesse, così incoraggianti, sono stati appena pubblicati sull'International Journal of Nanomedicine i risultati degli esperimenti condotti dal gruppo di allievi perfezionandi in Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna e di dottorandi del Center for Micro Bio-Robotics dell'Istituto Italiano di Tecnologia a Pisa, con sede a Pontedera, nell'ambito della campagna "Spin Your Thesis!" promossa dall'Agenzia Spaziale Europea. Il gruppo italiano è stato uno dei pochissimi scelti, dopo una lunga selezione, dall'agenzia per condurre esperimenti in regime di gravità alterata presso la "Large Diameter Centrifuge" dello European Space Research and Technology Centre, con sede a Noordwijk (Olanda). Qui è operativa una strumentazione in grado di permettere esperimenti in condizioni di ipergravità, fino a 20 volte rispetto a quella terrestre.

    Il gruppo italiano, formato da Attilio Marino e Antonella Rocca della Scuola Superiore Sant'Anna, sotto la supervisione di Gianni Ciofani, team leader dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ha condotto esperimenti nell'ambito di un progetto per valutare l'effetto della gravità e di altri stimoli fisici sull'accrescimento e sulla differenziazione di osteoblasti (precursori di cellule ossee).

    "I risultati ottenuti - spiega Gianni Ciofani - hanno permesso di dimostrare come l'ipergravità possa fornire un'importante stimolo per guidare il comportamento cellulare, strada ancora decisamente inesplorata e con notevoli potenzialità in biomedicina, per applicazioni che spaziano dalla medicina rigenerativa allo screening di nuovi farmaci. Grazie all'Agenzia Spaziale Europea - conclude - al nostro gruppo è stata concessa un'opportunità unica per sfruttare strumentazioni altrimenti di difficile accesso. Non è la prima volta che veniamo selezionati per questi esperimenti e già nel 2014 siamo tornati in Olanda per valutare gli effetti dell'ipergravità su potenziali terapie genetiche per il muscolo".

    Il paper può essere letto QUI.

    Data pubblicazione
    Tue, 03/03/2015 - 10:00
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    Ciclo di seminari in vista di Expo 2015: la parola a esperti del terzo settore, imprenditori e docenti universitari

    Nell’ambito dell’attività di collaborazione tra Istituto Dirpolis (Area Diritto Agro-Ambientale) e Regione Toscana in vista di EXPO 2015, si terrà presso la Scuola Superiore Sant’Anna un ciclo di seminari dal titolo “Verso Expo: idee, percorsi e regole del cibo”. A partire dal 22 gennaio fino al 26 marzo il ciclo di seminari vedrà la partecipazione di esperti provenienti del terzo settore, imprenditori e docenti universitari.

    I seminari, inclusi nella programmazione didattica della Classe di Scienze Sociali, analizzeranno in prospettiva multidisciplinare alcuni degli aspetti più rilevanti nel dibattito attuale connessi con l’idea, le pratiche di produzione, distribuzione e consumo e la regolamentazione del cibo.

     

     

    Programma degli incontri

    • 22 gennaio, Prof. Alessandro Nuvolari, Scuola Superiore Sant’Anna, “Uno sguardo di lungo periodo: da Crystal Palace all'Expo”, ore 14.00-16.00, Aula 6
       
    • 29 gennaio, Dott. Luca Colombo, Segretario generale Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica – FIRAB, “Il cibo Exposto a show e vulnerablità”, ore 14.30-16.30, Aula 10
       
    • 5 febbraio, Dott.ssa Raffaella Grana, Slow Food Toscana e Dott. Roberto Burdese, Presidente onorario di Slow Food Italia - Slow Food Nazionale, “Nutrire il Pianeta: la versione di Slow Food”, ore 14.30-16.30, Aula 3
       
    • 12 febbraio, Prof.ssa Pamela Lattanzi, Università di Macerata, "Verso la riduzione dei rifiuti alimentari: le regole del cibo ostacolo e soluzione nella lotta allo spreco alimentare", ore 10.00-12.00, Aula 3
       
    • 19 febbraio, Dott. Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia, “Il cibo di chi non lo ha”, ore 11.30-13.30, Aula 6
       
    • 26 febbraio, Dott. Alessandro Leo, Vice Presidente del Consorzio Libera Terra Mediterranea, "Cibo vero: il gusto della legalità"; dott.ssa Mariagrazia Alabrese, Scuola Superiore Sant’Anna, "L'incentivazione delle forme di vendita diretta dei prodotti agroalimentari nella legislazione nazionale", ore 11.30-13.30, Aula 10
       
    • 5 marzo, Dott. David Avino, Managing Director Argotec e dott. Stefano Polato, Responsabile Space Food Lab Argotec e chef ufficiale della missione Futura, “Space food per terrestri. Il cibo spaziale dalla ISS alla Terra”, dalle 9.30 alle 11.30 in Aula 6
       
    • 12 marzo, Prof. Enrico Pe’, Scuola Superiore Sant’Anna, "Il ruolo della genetica e della genomica nelle agricolture del XXI secolo"e Prof. Luca Sebastiani, Scuola Superiore Sant’Anna, "Cibo e Biodiversità" ore 10.30-12.30, Aula Magna
       
    • 19 marzo, Dott.ssa Giuliana Strambi, CNR, “Le Dop e le IGP fra conservazione della tradizione ed esigenze di mercato”, ore 11.30-13-30, Aula 9
       
    • 26 marzo, Dott.ssa Elena Vivaldi, Scuola Superiore Sant’Anna, "Tutela della salute e sicurezza alimentare: il punto di vista del diritto costituzionale", ore 11.30-13.30, Aula 10

     

    Data pubblicazione
    Thu, 01/22/2015 - 12:30
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    Nuove borse di studio per il PhD in Management grazie alla partnership con il GSSI e Telecom Italia

    Aumentano le borse di studio del PhD in Management della Scuola Superiore Sant’Anna, grazie alla partnership con il GSSI (Gran Sasso Science Institute) e con Telecom Italia.

    Con il GSSI è stato attivato il nuovo curriculum in “Change and Complexity Management”, che prevede l'attivazione di 4 borse di studio, mentre con Telecom Italia una borsa di studio sul tema “Nuovi modelli di business per stili di vita sostenibili (durevoli)”.

    Sono quindi 10 complessivamente le borse di studio del PhD in Management, per le quali si può presentare domanda all’indirizzo http://www.sssup.it/phd-management entro la scadenza del 18 giugno 2014.

    Data pubblicazione
    Fri, 05/16/2014 - 14:36
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    L’obesità? Un "peso" sociale. I dati in uno studio della Scuola Superiore Sant'Anna

    4.898.496. Sono i nostri connazionali obesi. Il loro costo sociale è pari a 8,3 miliardi di Euro all’anno. Questo dato è l’espressione di tutti i costi, diretti ed indiretti, generati dalla patologia e ci dà la misura di quanto incida sul tessuto socio-economico del Paese. Lo ha detto oggi al Festival della Salute di Viareggio Giuseppe Turchetti, docente di Economia e Gestione delle Imprese alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e coordinatore dell'indagine sul fenomeno.

    Obesità, emergenza sanitaria globale dei prossimi anni. Un’evidenza condivisa da tutti gli addetti ai lavori, certificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha posto la prevenzione e la cura di questa patologia tra gli obiettivi più importanti da conseguire a breve termine. Non certo noto è invece il costo sociale dell’obesità, ovvero quanto pesino gli effetti negativi  della patologia sulle condizioni di vita di chi ne soffre, dei suoi familiari e, indirettamente, sull’intera collettività, in termini di consumo di risorse economiche.
    La determinazione del costo sociale dell’obesità in Italia rappresenta la prima fase di uno studio congiunto  - condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Università Bocconi - relativo all’obesità e alla Chirurgia Bariatrica. Il Prof. Giuseppe Turchetti, docente di Economia e Gestione delle Imprese, ha curato i risultati di questa prima parte che vengono oggi illustrati al Festival della Salute,  in occasione dell’incontro “Presentazione dei risultati di uno studio sui costi sociali dell’obesità”, al quale partecipano anche l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi, ed il presidente eletto della Società Italiana di Chirurgia, Gianluigi Melotti.
    “Questo lavoro – dice Giuseppe Turchetti – consente di capire quanto l’insieme di tutti gli aspetti della patologia (cure, patologie correlate, giornate di lavoro perse, ecc.) incidano sul tessuto socio-economico del nostro paese. Ad ottobre partirà la seconda parte dello studio, che valuterà il costo sociale su una popolazione di “ex obesi” che si sono sottoposti ad interventi di chirurgia bariatrica. Saranno coinvolti 6 centri, equamente distribuiti tra Toscana e Lombardia, due regioni che insieme rappresentano quasi la metà del totale degli interventi di chirurgia dell’obesità effettuati oggi in Italia, interessanti anche perché propongono modelli di organizzazione e di assistenza diversi tra loro”.

    Italia. La bilancia pende a Sud

    Il lavoro della Scuola Superiore Sant’Anna presenta i dati relativi alla prevalenza dell’obesità in  Italia, negli USA e in Europa e svolge una revisione sistematica degli studi internazionali sul costo sociale dell’obesità, che ha permesso di stimare il costo sociale annuo di una “generica” persona obesa in 1700 Euro (1400 Euro di costi sanitari e 300 di costi non sanitari). Secondo  l’ISTAT “Health for All 2008”, dal 1994 al 2007 si è assistito, in Italia, ad un progressivo incremento del tasso medio di prevalenza dal 7,3% al 9,9% .
    Le regioni che in questi anni hanno fatto registrare i tassi più bassi di prevalenza sono il Piemonte, il Trentino Alto Adige e la Liguria. La regione più “pesante” – con medie sempre superiori al 10% – è il Molise, seguita da Puglia (picco massimo 12,9% nel 2006) e Basilicata (12% nel 2006).

    Il costo sociale di un italiano obeso
    Sulla base di questi dati epidemiologici e della revisione degli studi internazionali, la Scuola Superiore Sant’Anna  ha stimato l’impatto del costo sociale dell’obesità in Italia.  Secondo l’esercizio svolto, considerata una prevalenza dell’obesità pari al 9,9%, che corrisponde a 4.898.496 persone adulte, il costo sociale annuo stimato dell’obesità risulterebbe essere di 8,3 miliardi di Euro, pari a circa il 6,7% della spesa santiraria pubblica. Ipotizzando una vita media attesa della persona obesa di 75 anni, è stimabile in circa 100.000 Euro aggiuntivi il costo sociale totale di un diciottenne obeso rispetto ad un coetaneo normopeso.
    Infine, un altro dato che invita alla riflessione: in Italia, sempre secondo i dati ISTAT Health for All 2008, il costo sanitario pro-capite è di 1.703 Euro. Se a questo dato togliamo i costi sanitari connessi alla cura dell’obesità, così come calcolati nell’esercizio svolto, otteniamo un costo sanitario pro-capite di 1.565 Euro. Ciò significa che l’obesità peserebbe sulla spesa sanitaria pro-capite per circa 138 Euro e che un cittadino obeso costerebbe al SSN più del doppio di un cittadino normopeso.

    Grandangolo dell’obesità.

    Gli Usa e la “conquista del West”.  Europa più “magra”
    Secondo le rilevazioni, aggiornate al 2008, del Behavioral Risk Factor Surveillance System dei CDC  di Atlanta (Centers for Disease Control and Prevention, il più grande network di controllo della salute pubblica nel mondo), dal 1985 ad oggi si è assistito ad un progressivo e massiccio consolidamento della prevalenza dell’obesità negli Usa, che oggi si attesta su valori che vanno dal 18,5% in Colorado a 31,4% in Alabama. Il fenomeno dell’obesità negli Usa ha avuto anche una chiara connotazione geografica, allargandosi dagli Stati della Costa Atlantica a quelli della costa Pacifica, in una sorta di “conquista del West”. Spostandoci in Europa, le cifre scendono di circa il 10 per cento. Secondo i dati EUROSTAT, aggiornati al 2004, è Malta lo Stato con il maggior numero di obesi (23%), seguito dal Regno Unito (22,7%).  Alla Norvegia la palma dello Stato europeo più “magro”, con una prevalenza del 6,1%.

    Data pubblicazione
    Fri, 09/25/2009 - 17:32
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    Emanuele Sommario, ricercatore dell'Istituto Dirpolis, prossimamente a Dublino per parlare di eventi catastrofici, diritti umani e obblighi degli Stati

    Emanuele Sommario, ricercatore di diritto internazionale presso l'Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant'Anna, è stato invitato a tenere un seminario presso il Trinity College di Dublino il 20 febbraio 2015.

    Il prestigioso ateneo irlandese gli ha chiesto di intervenire in occasione di una tavola rotonda organizzata nell'ambito del progetto europeo Slandail, volto a studiare il ruolo dei social media nella gestione delle emergenze derivanti da catastrofi naturali.

    Il Dott. Sommario relazionerà sull'impatto di eventi catastrofici sul godimento dei diritti umani fondamentali, illustrando quali siano gli obblighi degli Stati a garanzia del rispetto di tali diritti in situazioni emergenziali.

    Il seminario rappresenterà un'occasione per diffondere i risultati del progetto di ricerca "International Disaster Law", finanziato dal Ministero dell'Università nell'ambito del bando FIRB 2012.

    Data pubblicazione
    Tue, 02/10/2015 - 15:40
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    Entro il 5 giugno l’elenco dei partecipanti alla Scuola estiva di Orientamento

    Entro il 5 giugno sarà pubblicato l’elenco dei partecipanti alla Scuola estiva di Orientamento di Volterra.

    Il termine ultimo entro il quale gli studenti del penultimo anno delle scuole superiori dovevano compilare la domanda online per partecipare alla Scuola estiva di Orientamento era stato prorogato al 19 maggio.

    Quest'anno sono previsti due moduli che si svolgeranno nel periodo dal 16 al 27 giugno 2014 secondo il seguente calendario:

    • I modulo - dal 16 al 20 giugno 2014
    • II modulo - dal 23 al 27 giugno 2014

    Ciascun modulo sarà riservato a 80 studenti che saranno selezionati in base ai risultati scolastici e ad una valutazione complessiva del profilo dello studente con riferimento agli ambiti di interesse ed alle attività extrascolastiche significative al fine di un futuro percorso universitario di eccellenza.

    Tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili su questa pagina.

    Data pubblicazione
    Wed, 02/26/2014 - 13:08
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    Elevato “costo sociale” delle malattie infiammatorie croniche intestinali: per ridurlo diagnosi tempestive e maggiore integrazione fra strutture

    Si configurano come malattie sociali, hanno una incidenza stimata in Italia fra 10 e 15 casi su 100mila abitanti in Italia, l’impatto economico e il conseguente “costo sociale” sono considerati rilevanti e, talvolta, possono essere diagnosticate in ritardo, comportando la progressione verso forme più gravi, con ripercussioni anche sulla qualità della vita: sono le “malattie infiammatorie croniche intestinali” (Mici) che includono in maniera prevalente la malattia di Crohn e la colite ulcerosa e alle quali è stata dedicata di recente una giornata di studio alla Scuola Superiore Sant’Anna, introdotta dal docente di economia e management Giuseppe Turchetti e organizzata dal prof. Santino Marchi e dal dott. Francesco Costa dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana, con la partecipazione dell’on. Federico Gelli della Commissione affari sociali della Camera dei deputati.

    Durante l’incontro - a cui hanno partecipato medici, farmacisti, economisti, dirigenti sanitari toscani e rappresentanti delle associazioni di pazienti - sono stati affrontati temi come la sostenibilità finanziaria delle cure, la necessità di adottare un piano diagnostico terapeutico e assistenziale condiviso e integrato tra le diverse figure che si occupano di queste patologie, mentre il prof. Giuseppe Turchetti si è concentrato sul “costo sociale”delle malattie infinammatorie croniche intestinali. Il prof. Turchetti ha sottolineato come queste siano ormai considerate “malattie sociali”, di grande impatto economico, il cui costo raggiunge valori rilevanti, e talvolta caratterizzate da un ritardo diagnostico che può risultare notevole, provocando, oltre alla persistenza di sintomi invalidanti, anche una progressione verso forme complicate più gravi ed estese che si ripercuotono sulla vita quotidiana del paziente. La gestione diagnostica e terapeutica di queste malattie rappresenta una sfida importante sia per i gastroenterologi che curano gli adulti sia per quelli dell’età pediatrica. Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono infatti disabilitanti per numerosi pazienti, gravando sul sistema sanitario in maniera considerevole anche dal punto di vista economico.

    Per la prima volta in Toscana sono stati poi presentati i dati sul censimento delle strutture sanitarie e sulla qualità della cura e assistenza offerte alle persone affette da queste malattie, evidenziando l’estrema frammentazione organizzativa dei servizi sanitari regionali con punte di eccellenza affiancate a realtà non completamente idonee per la gestione soprattutto dei casi più complessi. La discussione ha fatto emergere in modo chiaro come una corretta valutazione di queste malattie non possa essere realizzata senza il confronto tra realtà e con una integrazione di competenze multidisciplinari tra più figure professionali, per affrontare in maniera coordinata l’approccio verso la persona malata, favorendone la continuità assistenziale. Un tale approccio multidisciplinare può migliorare non soltanto il momento diagnostico, ma permettere anche una adeguata valutazione comparativa dei trattamenti adottati e favorire il migliore decorso dei pazienti.

    Durante l’incontro, l’associazione “AMICI onlus” ha richiesto agli organismi politici e amministrativi di fornire sostegno alla ricerca promuovendo la conoscenza di queste malattie, di adeguare e di diffondere le strutture sanitarie di riferimento implementando le attrezzature dei reparti degli ambulatori e degli organici; inoltre è apparsa urgente, secondo “AMICI onlus”, l’erogazione di finanziamenti idonei alle necessità dei malati e delle famiglie, per ridurre al minimo i disagi, riconoscendo da un lato gli effetti invalidanti delle malattie e, dall’altro, preservando la tutela del posto di lavoro del paziente.
    “La necessità di definire e di implementare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per le malattie infiammatorie croniche intestinali – ha commentato il prof. Giuseppe Turchetti - è apparsa un’esigenza fondamentale anche alla luce dei recenti progressi osservati nella diagnosi e soprattutto nella terapia. La rivisitazione completa dei livelli essenziali di assistenza” per tali patologie che si fondi sull’applicazione rigida delle principali linee guida è indispensabile non soltanto per garantire ai pazienti il percorso di cura più veloce e più efficace con le migliori e idonee terapie disponibili, ma anche per gestire in maniera corretta le patologie dalle prime fasi della manifestazione e prevenire l’insorgenza di complicanze, evitando – ha concluso - i rilevanti costi sanitari e sociali ad esse connessi”.

    Didascalia: il Prof. Giuseppe Turchetti.

    Data pubblicazione
    Tue, 07/01/2014 - 10:15
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    Crescita e riscontro dal mercato: Ennova scelta come azienda startup del 2014

    Il rivoluzionario centro di assistenza che, in remoto, permette di fornire assistenza qualificata per smartphone, tablet e altri apparati, sviluppato da Ennova (azienda insediata presso l’incubatore I3P del Politecnico di Torino) si aggiudica l’edizione 2014 della “Startup dell’anno”, il concorso promosso dal PNICube, aperto alle giovani imprese generate dalla ricerca accademica dopo il 2010, che hanno conseguito le migliori perfomance tecniche e di successo sul mercato.

    La cerimonia finale è stata ospitata per la prima volta in Toscana, grazie all’organizzazione e al supporto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, insieme agli atenei toscani riuniti nel network per il trasferimento della conoscenza e per la valorizzazione industriale della ricerca “ILO-NOVA”, come le università di Firenze, Pisa, Siena (Statale e Stranieri), la Scuola Normale Superiore.

    La vincitrice, la “Startup dell’anno”, Ennova ricerca e sviluppa nuovi modelli di assistenza ai device digitali, quali appunto smartphone e tablet, oggetti tecnologici sempre più diffusi e, di fatto, diventati partner indispensabili nella vita quotidiana. Ennova ha realizzato un innovativo modello di assistenza remota per contare, relativamente a tutti i problemi di funzionamento o di configurazione, su un centro di assistenza specializzato, in grado di connettersi da remoto e di operare direttamente sugli apparati. Questo dervizio rientra in un più ampio modello di assistenza che l’azienda ha certificato come il primo in Europa sugli smartphone e tablet PC, nonché il primo al mondo che permette un’assistenza, sempre da remoto, su tutti gli apparati digitali del cliente, con la stessa tecnologia e modalità operativa.
     

    Prima di incoronare Ennova come “Startup dell’anno”, le dieci finaliste per questa categoria si sono presentate alla platea di esperti e di aspiranti imprenditori che ha affollato l’aula magna della Scuola Superiore Sant’Anna; la cerimonia è stata l’occasione per conoscere lo stato dell’arte delle iniziative regionali toscane per favorire innovazione e per agevolare l’imprenditorialità.

    L’evento si è aperto con i saluti del rettore del Sant’Anna Pierdomenico Perata, dell’assessore alla scuola, formazione, ricerca e università della Regione Toscana Emmanuele Bobbio, del sindaco di Pisa Marco Filippeschi, del presidente di PNICube Marco Cantamessa, del presidente di “Netval”, network per la valorizzazione del trasferimento tecnologico, e delegato al trasferimento tecnologico della Scuola Superiore Sant’Anna Andrea Piccaluga, del presidente dell’area della ricerca di Pisa del Cnr Domenico Laforenza, del prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa Paolo Ferragina. E’ intervenuta Maria Chiara Carrozza che ha sottolineato come la Pubblica amministrazione, con la riforma in atto, potrà diventare sempre più “la casa del ‘research in Italy’ ”.

    Oltre al premio di 5.000 euro alla vincitrice della categoria “Startup dell’anno”, appunto Ennova, sono stati assegnati i seguenti cinque premi speciali.

    · Premio speciale Start Up Parchi Scientifici e Tecnologici da parte di APSTI (Associazione parchi scientifici e tecnologici italiani) pari a 3mila euro, vinto da egoHealtH, azienda ospitata presso l’incubatore “Toscana Life Sciences” di Siena, che ha sviluppato l’innovativo prodotto “Stet Clean”, dispositivo che disinfetta la membrana dello stetoscopio attraverso la luce “UV-C”, in modo efficace ed efficiente. L’azienda ha un team complementare: un avvocato, un ingegnere elettronico, un bioingegnere, un igienista e un biologo per svolgere – in maniera sinergica - attività di ricerca, sviluppo, ingegnerizzazione e prototipazione di prodotti innovativi con alto contenuto tecnologico nel campo dell’ingegneria biomedica, elettronica ed informatica applicata alla sanità.

     

    · Premio speciale YEI – Franci@INNOVazione da parte dell’Ambasciata di Francia in Italia, per partecipare al salone “Innovation Connecting Show” di Tolosa dal 16 al 18 settembre 2014, vinto da Innosensor, spin-off dell’Università di Roma Tor Vergata, costituito nel maggio 2012 e la cui mission consiste nel progettare e sviluppare sensori e sistemi sensoriali innovativi. In particolare, l’azienda ha realizzato un sensore di ossigeno di tipo ottico per rilevare ossigeno in aria e in liquido, applicabile in ambito elettromedicale e ambientale; ha anche sviluppato spray di sensori per l’analisi dell’odore di campioni.

     

    · Premio speciale UKTI – da parte dell’Ambasciata UK in Italia per accedere al programma UKTI Global Entrepreneur Program GEP per il supporto di mentoring da parte di “dealmakers” e “entrepreneurs” internazionali, per far sviluppare l’azienda, partecipare alla premiazione ufficiale e cena di gala durante la cerimonia degli UK-Italy Business Awards, Borsa Italiana, Milano, a gennaio 2015 vinto ancora da Ennova (si tratta del secondo riconoscimento per l’azienda), insediata presso l’incubatore I3P del Politecnico di Torino.

     

    · Premio speciale UniCredit Start Lab da parte di UniCredit, per ottenere percorso di affiancamento di un “mentor” scelto tra professionisti, consulenti, imprenditori, partner di UniCredit sull’innovazione e la partecipazione alla Startup Academy, programma di coaching da parte del team di UniCredit Start Lab e per l’assegnazione di un Relationship Manager di UniCredit per seguire le esigenze bancarie, vinto da CoRehab, azienda di Trento che sviluppa Riablo, prodotto per la riabilitazione ortopedica. Con questo sistema innovativo i pazienti possono svolgere gli esercizi di sempre giocando con un videogame. La modalità “gioco” e il controllo di precisi sensori di movimento permettono ai pazienti di concentrarsi sui movimenti, di distogliere la mente dal dolore fisico, di mantenere alta la motivazione nel tempo e, grazie agli accurati controlli di Riablo, di evitare compensazioni ed errori tipici di chi svolge riabilitazione. Inoltre con uno strumento di valutazione, messo a disposizione dei fisioterapisti, è possibile avere dati oggettivi sui risultati degli esercizi permettendo di personalizzare il programma degli esercizi.

     

    · Premio speciale M31 Italia, che prevede un periodo di incubazione di 6 mesi presso il “Talent garden” di Pisa e un viaggio negli Stati Uniti vinto in tandem da Kiunsys e da egoHealtH. Kiunsys è un’azienda pisana che sviluppa soluzioni innovative di software, sensing e RFID per i Comuni e per le aziende pubbliche, incaricati della gestione della mobilità urbana, dei parcheggi e della City Logistics. Costituitasi nel 2011, Kiunsys si è imposta con rapidità tra i principali attori del mercato nazionale per favorire la “Smart Urban Mobility”, lo “Smart Parking”, la “City Logistics”, raggiungendo numeri impressionanti con le proprie tecnologie: 600.000 Mobility Pass RFID, 162.000 permessi bus turistici, 27.000 eCUDE RFID, 1.200 sensori parcheggio. Ulteriore riconoscimento in questa categoria per egoHealtH, l’azienda ospitata presso l’incubatore Toscana Life Sciences di Siena.

     

    Data pubblicazione
    Fri, 05/30/2014 - 15:15
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    A Probiomedica due premi speciali del Premio Nazionale Innovazione

    Probiomedica, progetto d’impresa congiunto tra Scuola Sant’Anna e Università di Firenze, si è aggiudicata due premi speciali del Premio Nazionale Innovazione, che si è svolto a Sassari il 4 e 5 dicembre: il Premio speciale Franci@innovazione dell'Ambasciata di Francia e la Menzione speciale Innovazione Sociale da parte dell'Ambasciata inglese.

    Il team di Probiomedica è composto da Giuseppe Tortora, Franco Fusi, Giovanni Romano, Gianni Paoli, Barbara Orsini, Calogero Surrenti, Sabrina Eloquente, Vincenzo Tortora, Andrea Cannas.

    Questi riconoscimenti consentiranno al team di Probiomedica di promuovere a livello internazionale il loro progetto nell’ambito di appositi programmi di supporto messi a disposizione dalle due ambasciate.

    La Scuola Superiore Sant'Anna ha partecipato al Premio Nazionale Innovazione 2014 con 3 tra progetti d’impresa e imprese costituite (Probiomedica, Wearable Robotics e Descglove).

    Data pubblicazione
    Tue, 12/09/2014 - 14:15
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