Diritti umani, “caso fittizio” e affermazione reale al premio “Sperduti” per tre allievi del Sant’Anna
Nuova affermazione per la Scuola Superiore Sant'Anna, questa volta in un concorso sulla tutela dei diritti umani, “simulando” la difesa di un gruppo di bambini rom ed evitando – in maniera fittizia – la loro discriminazione. Tre allievi del settore di Giurisprudenza, Giuseppe Bianco, Giovanni Poggiani ed Emanuel Castellarin, hanno vinto, ex aequo insieme ai colleghi della “Sapienza” di Roma, la settima edizione del premio “Giuseppe Sperduti” per i diritti umani, bandito dal Comitato per i Diritti Umani della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) in memoria dello stesso Sperduti, docente di diritto internazionale a Pisa e giudice della Corte. I tre allievi del Sant’Anna hanno ottenuto la prima posizione in una gara di simulazione processuale su un caso pratico relativo all’applicazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Gli organizzatori hanno proposto un caso fittizio relativo ad una legge italiana, la cui applicazione avrebbe provocato una discriminazione su base etnica a danno di bambini rom, inseriti nelle scuole elementari italiane. La prima fase prevedeva come prova scritta la stesura di una memoria difensiva in base al ruolo assegnato alla squadra partecipante (ruolo di ricorrente, come nel caso della squadra santannina, o di governo convenuto). Nei giorni scorsi le due migliori squadre hanno sostenuto la prova orale affrontandosi davanti a una commissione presieduta dal prof. Giovanni Conso, argomentando le proprie tesi in base alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo, replicando alle eccezioni degli avversari e rispondendo alle domande poste dai professori-giudici. Al termine del dibattimento la Commissione ha deciso di assegnare il primo posto ex aequo alla squadra del Sant’Anna seguita dal prof. Andrea de Guttry e alla squadra dell’Università “La Sapienza” di Roma. Gli studenti vincitori, oltre a ricevere in premio una somma in denaro, avranno l’opportunità di praticare un periodo di stage presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a Strasburgo.