Il Sant'Anna studia cervello e depressione grazie all'impresa di due alpinisti partiti per la scalata alla Dea Turchese in Tibet
Il 25 Agosto i due alpinisti italiani Cristian Balducci e Marco Rusconi sono partiti per il Tibet per la scalata alla Dea Turchese (Cho Oyu), la sesta cima più alta del mondo (8.201 metri). Obiettivo dell'impresa è studiare lo stress e saperne di più su demenza e depressione: i due alpinisti, che tentano l'impresa senza l’ausilio né di ossigeno né di portatori locali, sono costantemente monitorati, al fine di comprendere meglio il funzionamento di un’area del cervello, l’ippocampo.
L'intenzione è quella di verificare, attraverso l'esaminazione di memoria visuo-spaziale, umore e sonno, l'ipotesi secondo cui le variazioni dell'indice di complessità linguistica si correlano spesso con patologie quali schizofrenia e depressione.
Gli effetti dello stress da performance estrema in alta quota su alcune funzioni cerebrali saranno studiati dal Centro Extreme, che ha come obiettivo primario lo studio della risposta psico-fisica dell’organismo umano a condizioni ambientali estreme nella convinzione che le conoscenze così ottenute possano contribuire ad una migliore comprensione dei meccanismi di malattia. L'intrinseco carattere di multdisciplinarietà ha fatto sì che il Centro di Ricerca del Sant'Anna nascesse come collaborazione tra i ricercatori della Scuola, del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’Università di Pisa.
Il programma prevede un impegno di 30 giorni da/a campo base e 24 giorni sulla montagna da/a campo base avanzato.