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  • Istituto di Management

DA UNIONE EUROPEA RICONOSCIMENTO PER DUE PROGETTI AMBIENTALI COORDINATI DA ISTITUTO DI MANAGEMENT: “ TRA I PIU’ EFFICACI E D’ISPIRAZIONE”

Publication date: 22.03.2016
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Riconoscimento dalla Commissione Europea per due progetti sulle politiche ambientali, promossi e coordinati dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, inseriti nel gruppo dei migliori, in particolare “più efficaci e d’ispirazione”, dopo averli selezionati fra tutti quelli finanziati con il programma LIFE, nell’ambito degli standard “nature, environment, information & communication”. I progetti della Scuola Superiore Sant’Anna “premiati” sono “Prisca” e “Brave”, già pronti per una nuova, ulteriore selezione. Una giuria esaminerà tutti i progetti europei già individuati come particolarmente meritevoli, per individuare la lista ristretta di quelli ancora più esemplificativi delle politiche europee in materia ambientale. Sarà quindi decretato il progetto “migliore dei migliori”, il cui nome sarà svelato il 31 maggio 2015, in occasione della "Life Nature and Life Environment award ceremonies", in programma a Bruxelles. Chiunque può contribuire alla scelta e al successo del progetto Life che considera come suo preferito, per la categoria “Life community award category”. Le modalità di voto, da esprimersi via internet, saranno rese pubbliche al più presto, con l’indicazione del link di riferimento.

Di seguito le schede che presentano i due progetti e i risultati ottenuti.

Prisca”, acronimo di “Pilot project for scale re-use starting from bulky waste stream” - (LIFE11 ENV/IT/000277) è stato finanziato nel 2012, attraverso il programma “Life plus ambiente 2011”, con un budget totale di 1.647.000 € e si è concluso nel giugno 2015. L’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna ha giocato il ruolo di capofila e di supervisione scientifica, coordinando il partenariato, costituito da “Occhio del Riciclone”, “Cooperativa sociale Insieme”, “Valore Ambiente srl”, Comune di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), “WWF Ricerche e Progetti”.

Le attività si sono svolte per implementare la gerarchia europea dei rifiuti, come prevista dalla Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE, con particolare riguardo alla prevenzione. Il progetto ha infatti dimostrato la fattibilità di due centri di riuso, realizzati a Vicenza e a San Benedetto del Tronto, dove sono state attivate filiere di riutilizzo, centrando e superando l’obiettivo della riduzione del 60 per cento dell’ammontare complessivo di rifiuti (riutilizzabili), destinati allo smaltimento in discarica nelle due città di riferimento.

Sono stati inoltre approfonditi aspetti tecnici, organizzativi,-gestionali, economici e normativi, per proporre un modello sostenibile per i entri di riuso, da diffondere sul territorio nazionale e in Europa. Il modello sviluppato con “Prisca” consente di sviluppare una filiera economicamente sostenibile, a supporto di attività di prevenzione dei rifiuti, da integrarsi con la filiera nazionale dei beni usati.

L’intensa attività di disseminazione e di comunicazione mirata alla replicabilità del modello, come fanno notare i ricercatori, ha contribuito a sensibilizzare gli stakeholders sulla fattibilità dei centri di riuso e sul loro ruolo nella gestione integrata dei rifiuti e a sensibilizzare i cittadini sul valore ambientale del riutilizzo.

Brave”, acronimo di “Better Regulation Aimed at Valorising Emas”, finanziato dal fondo Life Plus nel 2010 e concluso nel 2014 ha incentivato la diffusione degli strumenti volontari di politica ambientale e strumenti di premio per le organizzazioni eccellenti che li adottano, riducendo il peso degli adempimenti normativi e amministrativi

L’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna ha coordinato il progetto, con la partecipazione, come partner, di Arpa Regione Lombardia, Confindustria Genova, Iefe -Università Bocconi, Ambiente Italia due enti spagnoli quali la Camera di Commercio di Valencia e l’Istituto Andaluso per le Tecnologie.

Il progetto “Brave” ha sviluppato soluzioni efficaci per migliorare la normativa ambientale e per semplificare gli obblighi a carico delle organizzazioni che hanno ottenuto la registrazione EMAS e altre certificazioni ambientale che, in maniera analoga, prevedono un forte impegno a valutare, gestire correttamente e migliorare nel tempo le proprie prestazioni ambientali. Il progetto ha promosso la diffusione degli strumenti volontari di politica ambientale e ha consentito di premiare le organizzazioni eccellenti che li adottano.

Nell’ambito di “Brave” sono state elaborate circa 100 proposte di semplificazione che interessano sia la legislazione nazionale sia la normativa regionale, coinvolgendo “decisori politici” di regioni come Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Toscana, Andalucìa e Generalitat Valenciana.

Numerose misure sono state proposte anche in riferimento alle direttive comunitarie  (circa 25). Queste proposte di semplificazione sono state condivise con più di 200 stakeholder e con esperti che si sono incontrati in circa 30 occasioni. Inoltre, le proposte  sono state oggetto di incontri con le amministrazioni regionali, nazionali e locali e con le relative compagini politiche al fine di promuoverne l’adozione.

Le impegnative attività di sviluppo, condivisione, proposta e attuazione delle misure di semplificazione a favore della certificazione ambientale EMAS, realizzate durante il progetto, hanno permesso di raggiungere importanti risultati in termini di miglioramento della normativa ambientale e degli incentivi per le organizzazioni che la adottano.