Giocattoli intelligenti per lo sviluppo neuropsichico dei nati prematuri, inizia la sperimentazione del progetto “CareToy”
Comincia la sperimentazione della “palestrina” e dei giocattoli intelligenti che aiutano i bambini nati “pretermine”, venuti alla luce prima dei nove mesi e quindi prima del termine di gestazione: è appena iniziata (dal 4 novembre) la fase di test dei sei prototipi realizzati nell’ambito del progetto europeo “CareToy”, giunto alla conclusione del suo secondo anno, coordinato dal prof. Paolo Dario, Direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, e sviluppato grazie all’intensa collaborazione tra i partner, la Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), le Università di Lubiana in Slovenia e di Amburgo in Germania, il centro “Helen Elsass” in Danimarca, le aziende con base italiana STMicroelectronics e MR&D SpA.
I prototipi che compongono il set della “palestrina intelligente” hanno un design simile alle palestrine in commercio ma contengono sensori, basati sull’INEMO-M1 di STMicroelectronics, in grado si trasmettere numerosi dati allo staff clinico-riabilitativo che seguirà a distanza la sperimentazione e che potrà proporre attività personalizzate al bambino e monitorarne a distanza i progressi. L’approccio alla base della sperimentazione è già stato validato grazie al progetto “MechToy”, finanziato dalla Regione Toscana, che ha permesso di testare un primo prototipo su circa 50 bambini e di gettare le basi per nuove applicazioni di “CareToy”.
I prototipi, che compongono la “palestrina intelligente”, presentano un aspetto invitante ed amichevole, sono rivestiti da tessuti e sono realizzati con materiali atossici e anallergici, si presentano come autentici box sensorizzati, circondati da pareti interattive con luci, suoni e corredati da un monitor. I giochi “biomeccatronici” contenuti nel box - così “amichevoli” nell’aspetto ma che nascono una grande tecnologia - sono in grado di misurare parametri come il numero di prese e la forza dei bambini. Durante le sessioni di gioco, parte fondamentale della sperimentazione della “palestrina intelligente”, sarà anche possibile ricostruire i movimenti del bambino all'interno del box stesso, grazie al tappeto sensorizzato e ad altri sensori indossabili come i braccialetti e la cintura che saranno posti sul bambino e da cui partiranno rilevazioni utili per lo staff che lo seguirà a distanza.
“La sperimentazione attraverso prototipi che rappresentano il frutto di competenze mediche e ingegneristiche a livello europeo – spiega il coordinatore di ‘CareToy’, prof. Paolo Dario - ha l’obiettivo di validare, direttamente nelle case, i dispositivi come strumenti di promozione dello sviluppo di bambini nati pretermine. Il 10-15% delle gravidanze si conclude prima del termine, un numero costantemente in aumento in tutto il mondo, e questi bambini per molti motivi sono pù a rischio di sviluppare disturbi dello sviluppo neuropsichico, spesso lievi ma importanti per il bambino e la sua famiglia. La fase di sperimentazione clinica, che coordinerà il prof. Giovanni Cioni, durera più di anno e vedrà coinvolte decine di bambini e di famiglie in Italia e in Danimarca. Alla sua conclusione, le palestrine ‘intelligenti’ – aggiunge il prof. Paolo Dario - potrebbero essere usate nel primo anno di vita come intervento precoce domiciliare individualizzato e supervisionato da uno staff clinico che agisce a distanza tramite sistemi di teleriabilitazione. I genitori potranno giocare con il proprio bambino promuovendone lo sviluppo psicomotorio sotto la guida dei clinici. Intervenire in maniera precoce, infatti, può migliorare – conclude - la prognosi dei bambini nati pretermine”.