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    Corso per Dirigenti di Struttura Complessa VI Edizione

    Il 7 ottobre 2009 inizierà il primo modulo della nuova edizione del Corso di Formazione per Dirigenti con Incarico di Direzione di Struttura Complessa.
    Le date dei moduli successivi saranno rese disponibili il prima possibile.
    Questo corso è rivolto a tutti i dirigenti sanitari ed amministrativi con incarico di direzione di struttura complessa che non abbiano ancora concluso il primo quinquennio, come previsto dal decreto legislativo 502/92 sul riordino della disciplina in materia sanitaria, in particolare all’articolo
    15 comma 8 e dell’articolo 16 quinquies riguardante la formazione manageriale per dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa.
    In linea con gli orientamenti della Regione Toscana, il Laboratorio MeS propone un percorso formativo articolato in 7 moduli di due giornate ciascuno ed un workshop conclusivo, per un totale di 120 ore d’aula, in riferimento a quanto indicato dall’art. 7 del D.P.R. 484/97.
    Il modulo di iscrizione può essere scaricato da questa pagina e, dopo essere stato compilato, deve essere spedito al Laboratorio MeS sia via fax
    (050-883.890) sia via e-mail (formazione.mes@sssup.it) allegando copia leggibile del documento di identità. Il modulo deve essere spedito entro le ore 10.00 del 23 settembre 2009.
    Il corso è aperto a 25 partecipanti e, se le domande fossero superiori ai posti disponibili, il Laboratorio MeS definirà con le Aziende Sanitarie Toscane l’ordine di priorità di accesso al corso, in funzione delle scadenze dei mandati dei singoli candidati.
    Le domande provenienti da altre regioni saranno accolte soltanto se resteranno posti disponibili.
    Per ulteriori informazioni:
    Maria Giulia Sinigaglia Tel. + 39 050 883 868
    m.sinigaglia@sssup.it

    I dirigenti sanitari che conseguono l'attestato di formazione manageriale sono esonerati dall'obbligo di conseguire i crediti formativi ECM di cui all'art. 16 quater del D. lgs. 502/92 e s. m. nell'anno nel quale si conclude l'attività formativa. (Documento della Conferenza dei Presidenti delle Regioni)
     

    Data pubblicazione
    Mon, 09/14/2009 - 17:11
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    Etnobotanica, dieta e fitoterapia, ne parlerà il 26 marzo al Sant'Anna Ciro Vestita

    Il 26 marzo il Dott. Ciro Vestita parlerà di "Etnobotanica, dieta e fitoterapia". Il seminario si terrà a partire dalle 9.30, presso l'Aula 3 della Scuola Superiore Sant'Anna.
    Il Dott. Vestita si occupa fin dalla laurea di fitoterapia applicata alla obesità e altre malattie metaboliche. È docente di Fitoterapia ed Alimentazione all'Università di Pisa e consulente Rai per numerose trasmissioni oltre che per diverse testate giornalistiche.

    Data pubblicazione
    Thu, 03/19/2009 - 16:34
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    La Scuola Superiore Sant'Anna fra i nove poli d'eccellenza in Italia per l'Istituto Italiano di Tecnologia

    Un nuovo modello per la ricerca. E' quello proposto dall'Istituto Italiano di Tecnologia, che, giunto al quarto anno di attività, proclama nove poli di eccellenza sparsi in tutta Italia, studia nuove piattaforme di ricerca e si impegna in progetti congiunti con l'industria.
    Fra questi nove poli anche la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, insieme al Politecnico e all'Ifom di Milano, al Politecnico di Torino, alla Normale di Pisa e alle università di Napoli, Parma, Lecce e Trento.
    In ognuno di questi poli ci saranno ricercatori che lavoreranno sulla base di progetti e di piani di investimento quinquennali, ognuno sulle proprie aree di specializzazione. Così, ad esempio, gli atenei di Trento e di Parma si concentreranno sulle neuroscienze, mentre con la Scuola Superiore Sant'Anna e con il Politecnico di Torino, i progetti sono finalizzati all'area della robotica.

    Data pubblicazione
    Wed, 01/20/2010 - 18:30
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    Focus dedica uno spazio alla zoo-robotica del Sant'Anna

    Uno spazio interattivo sul sito di Focus svela le ultime novità in fatto di zoo-robotica. Cliccando sulle immagini degli animali e possibile scoprire il corrispettivo robot, frutto del lavoro di ricerca delle migliori università internazionali.
     
    Tra i progetti curati dalla Scuola Superiore Sant'Anna o a cui la Scuola ha partecipato: Bioloch, versione robot del baco Oligocheta, Grillo, Vector, lo scarafaggio, Stickybot il Geco, Plantoide che riproduce le radici delle piante, Lampreda, Octopus il Polpo. Ma il lavoro dei ricercatori non è un semplice gioco di riproduzione meccanica, in futuro le applicazioni di questi progetti potranno essere molto utili all'uomo.
     
    Pagine correlate:
    Focus - Animali Robot

    Data pubblicazione
    Wed, 06/24/2009 - 14:57
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    Laureati e mondo del lavoro", presentata a Pisa dell'indagine occupazionale

    È stata Pisa ad ospitare per la prima volta, la presentazione dell’indagine occupazionale sui laureati nell’anno 2007, lo scorso martedì 16 giugno nell’Aula Magna Nuova della Sapienza. La ricerca è stata svolta nell’abito del progetto “Stella” a cui hanno partecipato dodici atenei italiani, comprese l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna.
    La giornata si è aperta alle 9.45 con i saluti del rettore dell’Università di Pisa, Marco Pasquali, che ha posto l'accento sull’importanza dell’indagine per la ratio dei finanziamenti ministeriali, e dal direttore della Scuola Sant’Anna, Maria Chiara Carrozza, che vede nella proiezione un importante strumento di governance nel contesto incerto e complesso della crisi internazionale.

    Marcello Fontanesi, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca, ha descritto l’ambito di ricerca del consorzio CILEA, di cui è presidente. Il progetto “Stella” rientra nell’offerta del consorzio, che porta avanti una serie di iniziative su gestione delle biblioteche e digital library, e-learning, e progetti di ricerca come “Vulcano”, una vetrina telematica che espone le competenze degli studenti alle aziende, e “Stella”, l’analisi delle attività di studio e lavoro degli studenti. Del comitato scientifico fanno parte tutti i rappresentanti delle università interessate, responsabili della messa a punto delle tecniche statistiche e della filosofia dell’inchiesta. La novità dello studio rispetto ad altre indagini affini risiede nell’ampio margine di autonomia delle università relativamente a raccolta, interpretazione, utilizzo dei dati. “Non si può gestire un’università - dice Fontanesi - senza strumenti d’analisi e di comprensione dei fenomeni”. Oggi più che mai l’università italiana è chiamata a interrogarsi sulla qualità della didattica, sulla competenza che fornisce, e sul rapporto di questa conoscenza con il mondo del lavoro.
    Hanno illustrato i dati nazionali dell’indagine Nello Scarabottolo, Presidente del comitato scientifico del progetto "Stella" e Silvia Biffignardi, dello stesso comitato. Tra i fenomeni emersi dall’indagine di placement, è stato più volte rilevato un forte incremento, rispetto alle indagini passate, dei laureati che optano per la prosecuzione degli studi (master o dottorato). Ciò dimostra la notevole estensione dell’esigenza di formazione da parte degli studenti e/o lavoratori.
    Cosimo Antonio Prete, delegato del rettore alle attività di placement, ha invece presentato i dati occupazionali dei laureati dell’Università di Pisa. Dall’analisi dei contratti e delle aziende, si evincono due orientamenti diversi, a seconda che l’indagine riguardi i laureati in corsi di laurea triennale o quelli in corsi di laurea specialistica: i primi assumono ruoli professionali per lo più in attività di servizi quasi prevalentemente toscane (amministrazione pubblica, attività finanziarie), i secondi in aziende manifatturiere sparse nel territorio nazionale.

    Nella seconda parte della mattinata si è svolta la tavola rotonda sul tema “Politiche per l’innovazione e il lavoro: quale ruolo per la ricerca e l’alta formazione” coordinata dal giornalista de “Il Sole 24 ore”, Gianni Trovati.
    Ad avviare il confronto è stato Marco Pasquali, che ha esposto la sua posizione in merito alla percezione delle imprese sull’alta formazione universitaria. Quanto al finanziamento per la formazione e la ricerca si registra un minore impegno da parte dei privati. Il dato si deve attribuire, secondo Pasquali, alla peculiarità del tessuto industriale italiano, fatto soprattutto da piccole e medie imprese. L’università ha quindi il dovere sociale di rendere concretamente fruibile la formazione nel mondo dell’impresa. Se l’industria non è interessata alla ricerca di base, sarà necessario trovare altri canali, che molte realtà, anche all’estero, hanno individuato nelle spin-off.
    Maria Chiara Carrozza è intervenuta sul tema dei finanziamenti, affermando che gli imprenditori non possono pensare di dirigere la Ricerca senza investirvi. L’Università dovrà tuttavia andare incontro a uno sforzo riformatore congiunto, alla luce della forte necessità di risorse per la ricerca competitiva. Tra gli obiettivi del nuovo orientamento: la mobilità sociale, a parità di competenze e formazione; la mobilità geografica, con prospettive di politiche sull’immigrazione selettiva; la mobilità nel lavoro, consentendo trasferimenti nell’ambito di un modello inclusivo per l’alta formazione.
    Fabio Pammolli, direttore IMT Alti Studi di Lucca, ha sottolineato come uno degli anelli mancanti tra università e lavoro è la pubblica amministrazione, incapace di applicare un modello che fissi soglie elevate di formazione e selezione. Perché gli scenari futuri siano migliori, secondo Pammolli sarà necessario guardare al modello tedesco; applicare lezioni di federalismo anche sull’università che impongano maggiore responsabilità agli organi di governo; sanare la dissociazione tra ricerca e insegnamento.

    Al dibattito non è mancato l’intervento di una rappresentante del mondo dell’impresa, Laura Mengoni, dell’area formazione, scuola, università e ricerca di Assolombardia. Le aziende sono complessivamente soddisfatte del livello di competenza tecnico-specialistica dei laureati, dei quali però rilevano scarse capacità applicative. Sono molte le imprese e i settori aziendali (marketing, Risorse Umane…) in cui per i nuovi profili non è più sufficiente la specificità del settore universitario di provenienza ma un bagaglio di competenze ed esperienze, e un’intensa attività di stage. Quando ai finanziamenti, oggi le imprese investono in formazione continua, in collaborazione con le università. Per il livello di formazione è importante che molti dei laureati in corsi di laurea triennale continuino con un percorso di auto-apprendistato attraverso i master, benché già inseriti nel mondo del lavoro. Si tratta spesso di dottorati di ricerca a cui è la singola azienda a iscrivere alcuni dei suoi dipendenti.
    Pier Francesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana, ha ricordato come la Unioncamere prosegue sulla premiazione di tesi di laurea sui temi dell’economia locale, e punta alla crescita di stage e tirocinio. Sul piano dell’innovazione, è rilevante l’istituzione di tre premi Innovazione, al fine di creare casi di eccellenza e di crescita.
    È necessario far ripartire il nesso industria-università. Questa la constatazione con cui Sandro Bonaceto, direttore di Confindustria Toscana, ha aperto il suo intervento. Nell’ambito delle economie evolute, la piccola e media impresa deve istituire un forte raccordo con l’università. Il mutamento dovrebbe essere radicale, e investire tanto le strutture interne dell’università quanto il sistema industriale italiano nel suo complesso.
    È stato Federico Gelli infine, vicepresidente della Regione Toscana, a chiudere con il suo intervento conclusivo i lavori della tavola rotonda. Secondo l’analisi di Gelli, i dati occupazionali dimostrano una situazione costante. Tuttavia il fattore esterno della crisi internazionale ha un ruolo decisivo sulla capacità dell’impresa di investire in ricerca e didattica. In un contesto di forte discontinuità rispetto al passato, Università e impresa dovranno rispondere con una quota maggior e di flessibilità mentale, organizzativa e istituzionale. In tal senso la Regione si impegna su due fronti: gli investimenti (200 milioni di euro) nei servizi dell’informazione; lo snellimento amministrativo, poiché “l’impresa è competitiva se l’amministrazione è competitiva”. n.g.

    Data pubblicazione
    Wed, 06/24/2009 - 15:03
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