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    A Siena, il 18 novembre, in programma l'International workshop "Chinese tourism in Italy: the cultural dimension": un'analisi del turismo cinese nel Belpaese

    Il turismo è diventato parte integrante dello stile di vita cinese, ricerca nuovi luoghi ed esperienze innovative ed è per questo motivo se un numero crescente di regioni in tutta Europa guarda con sempre maggior interesse ai flussi in continuo aumento di turisti provenienti dalla Cina. Per capire se l’Italia è abbastanza competitiva nell’intercettare il flusso di turisti in arrivo dalla Cina, l’Università per Stranieri di Siena e l’Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant’Anna hanno promosso per martedì 18 novembre nella sede dell’ateneo senese (piazza Rosselli, inizio ore 9.00) un workshop di carattere internazionale.

    L’Italia e la Toscana in particolare, infatti, rientrano tra le maggiori destinazioni turistiche del mondo, ma finora in Italia è arrivata solo una quota molto modesta dei turisti cinesi. La messa in atto di strategie e di azioni per invertire la tendenza appare quindi un atto in grado di dare respiro al settore turistico: il workshop del 18 novembre servirà a presentarne alcune, discutendo anche dei modelli di comportamento e delle motivazioni dei turisti provenienti dalla Cina.

    Il programma prevede i saluti dei co-direttori dell’Istituto Confucio di Pisa, Alberto di Minin e Wu Xueyan; di Sonia Pallai, assessore al Turismo del Comune di Siena; di Paolo Corchia, Presidente di Federalberghi Toscana: Il tema sarà trattato con interventi di esperti, come Markus Schuckert della Hong Kong Polytechnic University e Benjamin Taunay, dell’Università di Angers. I turisti cinesi non sono riconducibili a un unico modello: Serena Rovai analizzerà le diverse tendenze nella formazione al turismo; Magda Antonioli Corigliano dell’Università Bocconi indagherà invece sul ruolo dell’enogastronomia per attrarre i turisti cinesi; un approfondimento particolare sarà dedicato all’insegnamento del cinese per il turismo. Anna Di Toro, che da molti anni insegna la lingua cinese all’Università per Stranieri di Siena, affronterà l’argomento con Chiara Buchetti.

    All’interno del workshop, per rafforzarne la prospettiva operativa, saranno attivati incontri tra tour operator cinesi e tour operator italiani. Sarà la Rettrice dell’Università per Stranieri di Siena, Monica Barni, a concludere la giornata e a inaugurare, insieme a Wang Jian, Console del Consolato della Repubblica Popolare Cinese di Firenze e a Wu Xueyan, direttrice cinese Istituto Confucio di Pisa, la Sala Confucio, spazio dell’Università per Stranieri di Siena dedicato a varie iniziative per la diffusione della lingua e cultura cinese.

    Data pubblicazione
    Sat, 11/08/2014 - 00:00
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    3 domeniche alla scoperta del Tai Chi, 17, 24 e 31 maggio

    Tre domeniche alla scoperta del Tai Chi, il 17, 24 e 31 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, sotto le Logge di Banchi. L’iniziativa, la cui partecipazione è gratuita, è organizzata dall'Istituto Confucio di Pisa in collaborazione con il Comune di Pisa e la Fiwuk, la federazione italiana di Wushu Kung Fu.

    L’antica disciplina cinese del Taijiquan non è solo un’arte marziale, ma anche una tecnica di medicina preventiva e ginnastica. Un’attività che aiuta a mantenersi sani e ad accrescere il proprio benessere fisico e la propria salute. Sarà un’occasione per conoscere e approfondire uno degli aspetti della cultura cinese, in una città che ospita una folta comunità del paese asiatico.

    E' consigliato un abbigliamento comodo.
    Gli incontri si svolgeranno anche in caso di pioggia.

    Data pubblicazione
    Wed, 05/13/2015 - 15:45
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    Grant per il progetto di un dottorando del Sant'Anna: con il bracciale salvacuore il danno da infarto si può ridurre del 20-30%

    Alberto Ranieri De Caterina, dottorando alla Scuola Superiore Sant'Anna, è il vincitore della borsa di studio Fondazione Lilly 'La Ricerca in Italia: un'idea per il futuro' di 210 mila euro, giunto alla sua sesta edizione. Il suo progetto si propone di dimostrare che il bracciale della pressione può proteggere il cuore dai danni dell'infarto: il meccanismo indotto dal braccialetto salvacuore oggetto dello studio si chiama condizionamento ischemico remoto, e il semplice gonfiaggio e sgonfiaggio di un bracciale della pressione a un arto prima e dopo la riapertura della coronaria responsabile dell'infarto potrebbe ridurre il danno finale subìto dai tessuti del cuore. Le stime sono di una potenziale riduzione media del danno da infarto pari al 20-30%.

    La borsa di studio Fondazione Lilly è volta alla valorizzazione della ricerca in Italia: dal 2008 premia annualmente un giovane ricercatore italiano 'under 35' dandogli i mezzi per continuare a lavorare nel nostro Paese, e assegna la borsa attraverso una metodologia assolutamente meritocratica basata su un sistema di peer review internazionale.

    Alberto Ranieri Da Caterina svolgerà la sua ricerca presso l'Ospedale del Cuore G. Pasquinucci di Massa, che è il quinto centro in Italia per numero annuale di infarti: qui confluiscono tutti i casi dell'area nord ovest della Toscana. Il progetto avrà durata di 3 anni

    Il progetto di De Caterina è stato riconosciuto come il migliore tra i 13 sottomessi quest'anno: "Si tratta di una tecnica a costo zero - spiega De Caterina - se non per i costi iniziali del bracciale della pressione, che è comunque molto economico, e potrebbe ridurre fino al 30% i danni dell'infarto sul cuore. Il mio studio ha l'obiettivo di fornire i dati a supporto affinché entri nella pratica clinica e sia utilizzato con i pazienti prima e dopo l'attacco cardiaco, in ambulanza e nelle ore successive".

    In Italia gli infarti sono 120.000 ogni anno, di cui 35.000 portano alla morte del paziente. L'effetto protettivo del condizionamento ischemico remoto, indotto dal bracciale, è stato fino a oggi dimostrato prevalentemente sugli animali, ma De Caterina per la prima volta osserverà gli effetti attraverso la risonanza magnetica, ovvero la metodica più precisa e dettagliata oggi disponibile per misurare il danno subìto dal cuore, e studierà l'utilizzo combinato del bracciale prima e dopo l'infarto, ovvero in ambulanza, subito dopo l'apertura della coronaria e nelle ore successive e fino alle dimissioni.

    Il giovane ricercatore ha dedicato tutta la sua carriera al cuore e al microcircolo, ovvero quel distretto vascolare delle coronarie di diametro inferiore al mezzo millimetro responsabile della regolazione del flusso sanguigno al cuore. Nello specifico ha scritto la tesi di laurea sull'argomento e, durante la sua Specializzazione in Cardiologia a Roma, ha contribuito a dimostrare che il microcircolo è alla base della malattia di Tako-Tsubo. Nel 2011 ha trascorso 10 mesi a Oxford seguendo uno studio sul microcircolo nell'infarto del miocardio che gli ha poi dato l'intuizione per il progetto che ha vinto la borsa di studio Fondazione Lilly.

    "Il progetto, premiato fra una rosa di 13 proposte - afferma Andrea Lenzi, presidente Consiglio universitario nazionale e coordinatore del Comitato scientifico Fondazione Lilly - è stato selezionato secondo le regole stringenti della peer review. I valutatori, infatti, sono stati sorteggiati da un notaio fra i migliori centri del mondo del settore e hanno svolto una analisi comparativa in cieco. Questo è il miglior modello oggettivo e replicabile anche su vasta scala. Auguro al candidato non solo una brillante carriera scientifica ma anche di sapere mettere in pratica le capacità imprenditoriali che un giovane ricercatore deve possedere".

    La borsa di studio sarà assegnata l'11 febbraio presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica, in occasione dell'evento annuale promosso dalla Fondazione Lilly.
     

    Data pubblicazione
    Mon, 02/10/2014 - 10:08
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