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  • Istituto DIRPOLIS

Verso la neutralità climatica: l’impatto dell’industria zootecnica e la legislazione europea al centro dello studio di Roberto Talenti, allievo del PhD in Agri-Environmental Law, presentato all’Università di Oxford

La ricerca, illustrata durante la LEAP (Livestock, Environment and People) Conference, vuole comprendere in quale misura i riferimenti normativo europei per le emissioni di gas serra, legate all'allevamento, siano coerenti con l’obiettivo centrale del Green Deal

Data pubblicazione: 17.04.2024
Roberto Talenti presso la Oxford University
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Per riportare l’attenzione della comunità accademica e dei policy makers sull’obiettivo centrale del Green Deal - il raggiungimento di neutralità climatica al 2050 – che attribuisce un ruolo centrale al settore agricolo nel raggiungere questo obiettivo, Roberto Talenti, allievo del Phd in Agri-Environmental Law, componente dell’AgLaw Group dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant'Anna, visiting researcher alla Vrije Universitet Brussels, ha presentato i risultati della sua ricerca all’Università di Oxford, nel contesto della LEAP (Livestock, Environment and People) Conference.

Gli organizzatori della conferenza riconoscono che ‘la crescente domanda di carne è un fenomeno rilevante perché il suo consumo ha effetti significativi sulla salute delle persone e la produzione di bestiame può avere un forte impatto ambientale’. Partendo da questo presupposto, l’obiettivo della conferenza è discutere “gli effetti sanitari, ambientali, sociali ed economici della produzione e del consumo di carne e latticini per fornire prove e strumenti ai decisori per promuovere diete sane e sostenibili”.

Nel suo intervento, Roberto Talenti ha presentato i risultati della ricerca intitolata Revising the European Regulatory Framework for Livestock-Related GHG Emissions – Is the EU Really Advancing Towards Climate Neutrality?”. Come Roberto Talenti ha sottolineato, “il raggiungimento dell'obiettivo di neutralità climatica sancito sia dal Green Deal europeo sia dalla legge europea sul clima, rappresenta una delle sfide più cruciali che il legislatore europeo deve affrontare. Dato che il processo di revisione della legislazione europea intrapreso nell'ambito del pacchetto fit-for-55 si è concluso di recente, è fondamentale valutare se esso ha messo l'UE sulla strada giusta per perseguire l'obiettivo delle emissioni nette zero. Per affrontare il tema, la mia ricerca – continua Roberto Talenti - mira a comprendere in che misura il quadro normativo dell'UE per le emissioni di gas serra legate all'allevamento sia coerente con la neutralità climatica”.

L'attenzione al settore zootecnico non è casuale perché rappresenta una fonte significativa e costante di emissioni di gas serra sia a livello europeo che globale. Inoltre, come sottolinea la Corte dei Conti europea, sebbene i cambiamenti scientifici e tecnologici possano svolgere un ruolo nell'aumentare l'efficienza degli allevamenti, "alcune di queste pratiche incoraggiano l'espansione della produzione e possono quindi aumentare le emissioni nette". Di conseguenza, la mitigazione delle emissioni del bestiame dovrà derivare dalla riduzione dei livelli di produzione e consumo di cibo di origine animale.

In copertina: Roberto Talenti all’Università di Oxford, durante la LEAP (Livestock, Environment and People) Conference.