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    CLIMATE CHANGE: SANT’ANNA SCHOOL RESEARCHER NAMED LEAD AUTHOR FOR 6th “INTERGOVERNMANTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE” ASSESSMENT REPORT

    Francesca Spagnuolo, a researcher in the Dirpolis (Law, Politics, Development) Institute at Sant’Anna School has been named Lead Author for the Interngovernmantal Panel on Climate Change (IPCC)Sixth Assessment Report” on the impact of climate change on water resources. The IPCC Working Group II (WG II) – on Impacts, Adaptation and Vulnerability evaluates risks, vulnerability and effects on health, economies and societies.

    As part of the IPCC 6th Assessment Report, the study titled “Climate Change 2021: Impacts, Adaptation and Vulnerability” will support decision making in the context of risks related to climate change that can be reduced and managed through adaptation and mitigation.

    The Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) is the leading international body for the assessment of climate change. It was established by the United Nations Environment Programme (UNEP) and the World Meteorological Organization (WMO) in 1988 to provide the world with a clear scientific view on the current state of knowledge in climate change and its potential environmental and socio-economic impacts. As an intergovernmental body, the IPCC reviews and assesses the most recent scientific, technical and socio-economic information produced worldwide relevant to the understanding of climate change. The IPCC 6th Assessment Report assesses a large knowledge base of relevant scientific, technical, and socioeconomic literature.

    The Intergovernmental Panel on Climate change has selected the author team from a pool of 800 experts. Overall, 15 of the selected experts come from Italian universities and research centers.

    Click here for additional information on IPCC 6th Assessment Report

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    Mon, 02/19/2018 - 09:45
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    CAMBIAMENTI CLIMATICI: RICERCATRICE DEL SANT’ANNA NOMINATA “LEAD AUTHOR” PER IL SESTO RAPPORTO DI VALUTAZIONE DI “INTERNATIONAL PANEL ON CLIMATE CHANGE”

    Una ricercatrice dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna è stata nominata “Lead Author” dall’International Panel on Climate Change (IPCC) per contribuire alla stesura del capitolo sulle risorse idriche all’interno del “Sixth Assessment Report” (“Sesto rapporto di valutazione dell’IPCC”). Il riconoscimento è stato conferito dall’’IPCC Working Group II (WG II) – Impacts, Adaptation and Vulnerability a Francesca Spagnuolo. L’IPCC WG II – uno dei tre gruppi di lavoro dell’International Panel on Climate Change - valuta la vulnerabilità ai cambiamenti climatici dei sistemi naturali e socio-economici, il loro impatto e le opzioni di adattamento. Nell’ambito del Sixth Assessment Report, il gruppo di lavoro a cui partecipa la ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna dovrà sfociare nell’adozione di un contributo, intitolato “Climate Change 2021: Impacts, Adaptation and Vulnerability”, articolato in vari capitoli tematici (tra cui quello sulle risorse idriche), in sintesi di carattere tecnico e di aiuto per i decisori politici.

    L’International Panel on Climate Change (IPCC) è il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. E’ stato istituito nel 1988 dalla World Meteorological Organization (WMO) e dal programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) fornisce una visione scientificamente fondata degli impatti potenziali dei cambiamenti climatici sull’ambiente, la società e l’economia. L’attività principale dell’IPCC consiste nel produrre rapporti di valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze in materia di cambiamenti climatici. I rapporti sono frutto del lavoro di migliaia di scienziati, provenienti da ogni parte del mondo, incaricati di esaminare e valutare, in maniera obiettiva, le informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche attualmente disponibili.

    All’elaborazione dell’ultimo rapporto di valutazione (Fifth assessment report) hanno partecipato più di 800 ricercatori15 dei quali appartenenti a università o centri di ricerca italiani.

    Qui sono disponibili informazioni sulla struttura del prossimo IPCC Assessment Report

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    Mon, 02/19/2018 - 09:45
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    DALL’ECONOMIA CIRCOLARE IL CONTRIBUTO PER PREVENIRE LO SPRECO ALIMENTARE E VALORIZZARE I RIFIUTI ORGANICI: DAL 15 AL 16 MARZO CONFERENZA INTERNAZIONALE ALLA SCUOLA SANT’ANNA

    La Scuola Superiore Sant’Anna ospita giovedì 15 e venerdì 16 marzo la quarta conferenza internazionale sui rifiuti solidi urbani, organizzata dall’Istituto di Management in collaborazione con Geofor, per far incontrare esperti di rilievo internazionale e nazionale dalle diverse provenienze – istituzioni, ricerca, imprese, ONG – e farli discutere sulle strategie per massimizzare il ruolo dei rifiuti organici e per contribuire alla riduzione dei rifiuti alimentari, realizzando un modello di economia circolare. La conferenza internazionale parte dalla ricostruzione della cornice di riferimento (sessione I); analizza lo stato dell’arte della prevenzione (sessione II) e del design dei prodotti per la chiusura dei cicli (sessione III); discute di recupero di materia e di valorizzazione energetica dei rifiuti organici (sessione IV). In parallelo a una delle sessioni generali, è prevista la presentazione di contributi di rilievo strettamente accademico, seppure di interesse generale, selezionati nell’ambito di una “call for papers”. A conclusione dell’evento, si tiene una tavola rotonda per discutere il tema del superamento delle barriere all’economia circolare.

    In Europa sono generati tra i 118 e i 138 milioni di tonnellate di rifiuti organici ogni anno, di cui oggi soltanto circa il 25 per dento viene effettivamente riciclato in compost di alta qualità. Per la gran parte, i rifiuti organici sono smaltiti in discarica, generando l’emissione incontrollata di grandi quantità di gas a effetto serra. Circa il 50 per cento dei rifiuti solidi urbani è rappresentato dalla frazione organica e risulta quindi evidente come questa debba giocare un ruolo chiave in termini di riciclaggio e di economia circolare.  

    I rifiuti organici comprendono i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, quelli alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio, oltre che i rifiuti equiparabili, prodotti dagli impianti dell'industria alimentare, altri rifiuti con analoghe proprietà di biodegradabilità che, per natura, composizione e quantità sono equiparabili ai rifiuti organici. Il quadro di regolazione e la relativa policy sono complessi e in divenire, in Italia e in Unione Europea. Per l’UE, il pacchetto sull’economia circolare e la nuova direttiva sui rifiuti, oggi in discussione, richiede agli Stati membri di assicurare la raccolta differenziata dei rifiuti organici, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale, economico e adatta a soddisfare i necessari criteri qualitativi per il compost e a realizzare gli obiettivi previsti in materia di riciclaggio dei rifiuti urbani al 2020, 2025, 2030. Viene richiesto, inoltre, agli Stati membri di incoraggiare il riciclaggio, compreso il compostaggio, e la digestione dei rifiuti organici; il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale; l'utilizzo delle materie sicure per l'ambiente ottenute dai rifiuti organici.

    A livello nazionale, il difficile adeguamento alla normativa europea sulle discariche, il vuoto normativo sulla assimilazione dei rifiuti speciali a quelli solidi urbani, i recenti interventi in materia di compostaggio di comunità e di tariffazione puntuale sono argomenti di dibattito. Affinché i rifiuti organici possano svolgere un ruolo utile nell’attuazione dell’economia circolare, potendo rappresentare un’opportunità e non più soltanto una minaccia – in particolare a livello di emissioni di gas serra dovute alla loro decomposizione in discarica – occorre ragionare di raccolta, di tecnologie e di innovazione, di come chiudere i cicli (anche in termini di standard di qualità) e con quali prospettive di valorizzazione economica.

    Non è possibile parlare di “biowaste” senza fare riferimento alla prevenzione: circa 88 milioni di tonnellate di cibo diventano rifiuto ogni anno in Europa, con un costo associato stimato in 143 miliardi di euro. Come evidenziato dal Piano di azione della Commissione Europea sull’economia circolare, lo scarto di cibo ancora commestibile aggrava gli impatti ambientali che derivano dalla produzione alimentare e causa perdite finanziarie per i consumatori e per l’economia. Occorre considerare anche la dimensione sociale dello spreco alimentare, per cui dovrebbe essere facilitato il dono di prodotti alimentari ancora commestibili ma che, per ragioni logistiche o di mercato non possono essere commercializzati.

    A settembre 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030, tra i quali ne figura uno teso a dimezzare gli sprechi alimentari pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumatori e di ridurre le perdite alimentari lungo le catene di approvvigionamento e di produzione. Anche in questo caso, sono numerose le potenziali linee di azione, individuate a livello di Unione Europea. Basti pensare alla necessità di adottare una metodologia comune per quantificare i rifiuti alimentari e definirne gli indicatori; di adottare misure per chiarire la legislazione dell’Unione relativa sui rifiuti, sugli alimenti e sui mangimi e facilitare il dono di alimenti e l’uso sicuro di alimenti e sottoprodotti provenienti dalla filiera alimentare nella produzione dei mangimi; di esaminare il modo per migliorare l’uso dell’indicazione della data di consumo e della sua comprensibilità per i consumatori, in particolare per la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”. A livello nazionale si può fare riferimento al piano nazionale sulla prevenzione dei rifiuti, al piano nazionale sulla riduzione dello spreco alimentare, all’approvazione della legge contro lo spreco alimentare nel 2016.

    Diretta web disponibile qui.

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    Data pubblicazione
    Wed, 03/07/2018 - 09:45
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    Orizzonti in Ingegneria: “Robotica: cosa possiamo imparare dagli insetti?”

    Il seminario fornisce spunti sui risultati più recenti di ricerca in entomologia e, in particolare, affronta tematiche del comportamento degli insetti e delle loro asimmetrie, offrendo spunti di riflessione per la progettazione di robot e macchine bio-inspirate. Il seminario è introdotto da Cesare Stefanini, docente all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, tramite una breve presentazione delle attività di ricerca su robot bio-inspirati, condotta presso i laboratori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.

    Il seminario si inserisce nell’ambito del corso “Orizzonti in Ingegneria”, di cui è responsabile Carlo Alberto Avizzano, docente all’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna.

    La partecipazione è libera e aperta al pubblico.

    Chi è Giovanni Benelli  Ha condotto il dottorato di ricerca presso la scuola di dottorato in Scienze agrarie e veterinarie (Università di Pisa e Scuola Superiore Sant'Anna) e ha lavorato in molti istituti internazionali, inclusi l’Università delle Hawaii (USA) e l’Università di Jaén (Spagna).  Attualmente, Giovanni Benelli svolge attività di ricerca presso l’Università di Pisa e presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. La sua ricerca si focalizza sull’entomologia, l’ecotossicologia, il comportamento animale ed il controllo biologico, con particolare riferimento ai vettori artropodi di importanza medica e veterinaria. Giovanni Benelli svolge la funzione di Editor per diverse riviste internazionali, collabora con più di 80 ricercatori in tutto il mondo su vari progetti di ricorca, tra cui FP7 Collective Cognitive Robots e H2020 subCULTron. Ha pubblicato più di 350 articoli in riviste internazionali, il suo h-index è più alto di 30, con un totale di 3500 citazioni. Nel 2016, Giovanni Benelli ha ricevuto la qualifica nazionale di professore in Entomologia. Inoltre, ha ricevuto molti premi da organizzazioni nazionali e internazionali. Dati la sua esperienza e pubblicazioni sulla biologia ed in controllo delle zanzare, Giovanni Benelli è stato intervistato di recente dalla rivista Nature.

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