Carbon Sink e Impronta Ambientale delle Comunalie di Borgo Val di Taro e delle filiere produttive connesse
- Project category Altri progetti di ricerca finanziati da enti pubblici
- Lenght from 31.05.2020 to 31.03.2023
- Lab/Research Area SuM
- Costo complessivo €98 234
- Scientific Directors Fabio Iraldo
- SSSA involvement Partner
- Website https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/progetti-innovazione/raccolta-pro…
Ente Finanziatore: Regione Emilia Romagna
Il Piano ha dimostrato, in linea con gli obiettivi posti, l’applicabilità di un’innovativa soluzione per la valorizzazione dei prodotti forestali legnosi e non legnosi all’interno delle Comunalie, considerate come rappresentative del territorio appenninico.
L’obiettivo primario era quello di condurre un’analisi dell’impronta di CO2 e dell’impronta ambientale del sistema delle Comunalie Parmensi e delle filiere produttive ad esse collegate. Le filiere considerate maggiormente importanti e capaci di generare reddito nelle zone montane svantaggiate sono state individuate nella legna da ardere, principale assortimento legnoso del comprensorio, in un assortimento derivante dal legname da lavoro, ovvero il pallet ricavato dai tronchi di resinose, e la produzione fungina intesa non tanto come quantitativo raccolto ma soprattutto come volano turistico dell’intera vallata.
Le attività hanno pertanto riguardato innanzitutto lo studio delle componenti necessarie per realizzare la modellazione degli studi. Sono stati presi in esame i dati di 25 Comunalie, studiando i relativi Piani di Gestione e analizzando i dati relativi alle tipologie boschive presenti. Quindi è stato eseguito lo studio sugli operatori forestali e sugli assortimenti ritraibili dalle operazioni forestali, mettendo in luce le problematiche relative a questo settore. La modellazione, ovvero lo strumento che ha definito i cicli di vita da studiare e i relativi dati da raccogliere, si è quindi basato sulla scelta di quattro tipologie di intervento forestale (tre per le latifoglie, ovvero taglio a raso matricinato, conversione di ceduo all’alto fusto e diradamento di fustaia transitoria, e uno per le conifere, ovvero diradamento selettivo delle fustaie). In queste quattro coorti sono stati eseguiti i tagli e rilevati i tempi delle operazioni, al fine di costruire la PEF sull’impronta ambientale. Un’ulteriore PEF è stata realizzata sul prodotto pallet della ditta Aschieri – De Pietri di Casalmaggiore, partner associato del progetto. Infine è stata realizzata l’analisi della CO2 in una Comunalia rappresentativa, la Comunalia di Pontolo, attraverso lo strumento CO2FIX, con lo scopo di valorizzare la CO2 stoccata attraverso la possibilità di generare crediti di sostenibilità da vendere nel mercato volontario. Anche per il mercato volontario dei crediti è stato realizzato un report, seguendo lo standard PEFC. Un ultimo report è stato eseguito sull’impronta ambientale legato al turismo dei funghi, considerato uno dei volani principali dell’economia in valle.
Tutti questi strumenti hanno avuto lo scopo di promuovere queste buone pratiche, legate sia agli operatori forestali che ai proprietari boschivi, ma anche a chi gestisce il settore turistico. Questi strumenti innovativi permettono la valorizzazione dei principali settori legati alle foreste in un territorio tendenzialmente caratterizzato da boschi con scarso valore. Valorizzazione della lagna da ardere, attraverso la sua impronta ambientale e attraverso nuovi strumenti affrontati nel Pino, come ad esempio la certificazione in Gestione forestale sostenibile PEFC o il marchio territoriale Legna del Ducato. Valorizzazione del legname da lavoro, legato solo ai diradamenti delle fustaie di conifere del territorio, che può trovare sbocchi diversi e più remunerativi, come il pallet. Implementazione del settore turistico legato ai funghi, in un territorio, l’unico IGP d’Europa, che vanta decine di migliaia di presenza di cercatori ogni anno. E infine promozione della gestione attiva e sostenibile delle foreste che può generare i crediti di carbonio nel mercato volontario.
Partner:
CONSORZIO COMUNALIE PARMENSI (CCP) (Capofila)
Scuola Superiore Sant’Anna Di Pisa
Firepack Di Rossi Fabio
Centro Di Formazione Sperimentazione E Innovazione Vittorio Tadini (CFSIVT)
Aschieri-De Pietri
Il Piano ha dimostrato, in linea con gli obiettivi posti, l’applicabilità di un’innovativa soluzione per la valorizzazione dei prodotti forestali legnosi e non legnosi all’interno delle Comunalie, considerate come rappresentative del territorio appenninico.
L’obiettivo primario era quello di condurre un’analisi dell’impronta di CO2 e dell’impronta ambientale del sistema delle Comunalie Parmensi e delle filiere produttive ad esse collegate. Le filiere considerate maggiormente importanti e capaci di generare reddito nelle zone montane svantaggiate sono state individuate nella legna da ardere, principale assortimento legnoso del comprensorio, in un assortimento derivante dal legname da lavoro, ovvero il pallet ricavato dai tronchi di resinose, e la produzione fungina intesa non tanto come quantitativo raccolto ma soprattutto come volano turistico dell’intera vallata.
Le attività hanno pertanto riguardato innanzitutto lo studio delle componenti necessarie per realizzare la modellazione degli studi. Sono stati presi in esame i dati di 25 Comunalie, studiando i relativi Piani di Gestione e analizzando i dati relativi alle tipologie boschive presenti. Quindi è stato eseguito lo studio sugli operatori forestali e sugli assortimenti ritraibili dalle operazioni forestali, mettendo in luce le problematiche relative a questo settore. La modellazione, ovvero lo strumento che ha definito i cicli di vita da studiare e i relativi dati da raccogliere, si è quindi basato sulla scelta di quattro tipologie di intervento forestale (tre per le latifoglie, ovvero taglio a raso matricinato, conversione di ceduo all’alto fusto e diradamento di fustaia transitoria, e uno per le conifere, ovvero diradamento selettivo delle fustaie). In queste quattro coorti sono stati eseguiti i tagli e rilevati i tempi delle operazioni, al fine di costruire la PEF sull’impronta ambientale. Un’ulteriore PEF è stata realizzata sul prodotto pallet della ditta Aschieri – De Pietri di Casalmaggiore, partner associato del progetto. Infine è stata realizzata l’analisi della CO2 in una Comunalia rappresentativa, la Comunalia di Pontolo, attraverso lo strumento CO2FIX, con lo scopo di valorizzare la CO2 stoccata attraverso la possibilità di generare crediti di sostenibilità da vendere nel mercato volontario. Anche per il mercato volontario dei crediti è stato realizzato un report, seguendo lo standard PEFC. Un ultimo report è stato eseguito sull’impronta ambientale legato al turismo dei funghi, considerato uno dei volani principali dell’economia in valle.
Tutti questi strumenti hanno avuto lo scopo di promuovere queste buone pratiche, legate sia agli operatori forestali che ai proprietari boschivi, ma anche a chi gestisce il settore turistico. Questi strumenti innovativi permettono la valorizzazione dei principali settori legati alle foreste in un territorio tendenzialmente caratterizzato da boschi con scarso valore. Valorizzazione della lagna da ardere, attraverso la sua impronta ambientale e attraverso nuovi strumenti affrontati nel Pino, come ad esempio la certificazione in Gestione forestale sostenibile PEFC o il marchio territoriale Legna del Ducato. Valorizzazione del legname da lavoro, legato solo ai diradamenti delle fustaie di conifere del territorio, che può trovare sbocchi diversi e più remunerativi, come il pallet. Implementazione del settore turistico legato ai funghi, in un territorio, l’unico IGP d’Europa, che vanta decine di migliaia di presenza di cercatori ogni anno. E infine promozione della gestione attiva e sostenibile delle foreste che può generare i crediti di carbonio nel mercato volontario.
Partner:
CONSORZIO COMUNALIE PARMENSI (CCP) (Capofila)
Scuola Superiore Sant’Anna Di Pisa
Firepack Di Rossi Fabio
Centro Di Formazione Sperimentazione E Innovazione Vittorio Tadini (CFSIVT)
Aschieri-De Pietri