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  • Istituto TeCIP

Dal Lab Percro dell'Istituto Tecip l'applicazione multimediale per scoprire i segreti del polittico restaurato di Simone Martini dedicato a Santa Caterina

Publication date: 16.05.2013
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Torna ad essere visibile da giovedì 16 maggio al museo di San Matteo a Pisa, dopo un complesso restauro durato due anni e realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Pisa, il polittico di Simone Martini dedicato a Santa Caterina d’Alessandria, dipinto nel 1320 e destinato all’altare maggiore dell’omonima chiesa pisana. Il polittico è considerato uno dei capolavori dell’arte medievale, rappresenta l’opera più complessa e completa del grande pittore senese morto nel 1344. Il polittico è un’opera ricchissima, conta 43 personaggi ritratti a mezzobusto su fondo oro, e costituisce un ponte fra passato e futuro, per le modalità di fruizione, grazie all’applicazione multimediale realizzata dall’Associazione Mnemosyne, spin off del Laboratorio Percro dell’Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna. 

Per comunicare ai visitatori del museo di San Matteo il processo di restauro del polittico di Simone Martini e per fornire loro un supporto fruitivo alternativo e il più possibile completo, si è scelto di implementare un’applicazione multimediale, ovvero una soluzione tecnologica che potesse integrarsi in maniera agevole negli spazi museali e, al contempo, costituire un elemento aggiuntivo di richiamo. Per questo motivo, e in vista di ulteriori future collaborazioni, è stata realizzata una convenzione con la Scuola Superiore Sant’Anna, in particolare con il Laboratorio Percro (Robotica Percettiva) dell’Istituto Tecip (Tecnologie dell’Informazione, della Comunicazione, della Percezione) e con la sua associazione spin off Mnemosyne – Cultura Digitale. La collaborazione ha portato alla messa a punto dell’installazione progettata dal Laboratorio Percro, da anni impegnato nell’ambito delle tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali, e implementata da Mnemosyne, spin off attiva nel settore della comunicazione culturale attraverso tecnologie multimediali.

Il sistema multimediale realizzato consiste di una doppia postazione di visualizzazione, dotata di un grande schermo di circa tre metri di larghezza, sul quale è visualizzato il polittico nelle dimensioni quasi reali, e di una postazione interattiva touch-screen, accessibile ai visitatori e utilizzata sia come consolle di comando per interagire con le informazioni visualizzate sul grande schermo, sia per visualizzare informazioni ausiliarie. Le postazioni sono sincronizzate attraverso uno scambio di messaggi per coordinare le visualizzazioni. Sulla postazione interattiva è stata implementata un’interfaccia di accesso strutturata su 5 livelli di informazione:
 

1. Opera, nella quale sono raccolte tutte le informazioni relative all’opera
2. Personaggi, dalla quale è possibile accedere alle informazioni relative alle figure ritratte nell’opera
3. Tecnica, che raccoglie tutte le informazioni riguardanti la realizzazione dell’opera
4. Restauro, nella quale vengono descritte e mostrate le principali fasi di analisi e restauro effettuate sull’opera
5. Oltre il visibile, in cui è possibile accedere alla visualizzazione di alcune delle indagini diagnostiche effettuate sull’opera.

Attraverso la selezione di una di queste categorie è possibile accedere alle informazioni presentate sotto forma di schede testuali, di immagini da sfogliare o di filmati. Sul grande schermo sono concentrate le informazioni più dinamiche, come la visualizzazione dei filmati o l’esplorazione interattiva del dipinto che avviene attraverso la console. Il sistema di interazione implementato sulla postazione touch utilizza funzionalità di tipo pan-zoom o di tipo selezione di hotspot (punti “sensibili”) che innesca corrispondenti effetti visivi sul grande schermo. Ad esempio, selezionando nella sezione “Personaggi” un punto sensibile associato ad una delle figure sacre, mentre nella console di comando si apre una scheda descrittiva, sul grande schermo si attiva un’azione di zoom sul particolare personaggio fino a portarlo in primo piano. In questo modo si dà la possibilità all’utente di aumentare le possibilità di esplorazione visiva dell’opera raggiungendo punti di vista impossibili in condizioni normali. Sezione di grande rilievo è “Oltre il visibile”, nella quale sono raccolte tutte le indagini diagnostiche realizzate prima di operare sull’opera con il restauro vero e proprio. In questa sezione è possibile esplorare il quadro attraverso le immagini acquisite con le tecniche ad ultravioletti, infrarossi, raggi X, etc. Anche in questo caso, selezionata una particolare tecnica diagnostica, sul grande schermo viene visualizzata l’immagine ricavata a partire dalla tecnica prescelta, sulla quale è possibile esplorare elementi e particolari con le stesse modalità utilizzate nell’esplorazione dell’immagine “tradizionale” del dipinto.

“La scelta progettuale – spiegano i ricercatori che hanno sviluppato l’applicazione - è stata dettata dalla necessità di coprire la mancanza di una delle opere più importanti durante la fase di restauro; la proiezione su grande schermo, fornendo una rappresentazione quasi 1:1, cerca di avvicinarsi il più possibile a questo obiettivo ideale. Senza la pretesa di ottenere una replica del reale, la soluzione con proiezione ad alta qualità ha permesso una visualizzazione alternativa dell’opera nella sua completezza, pur in assenza dell’originale. L’aggiunta del supporto multimediale interattivo ha consentito di ampliare la percezione di un’opera così importante e complessa, affiancandola ad una serie di informazioni altrimenti impossibili da reperire senza una guida esperta. L’installazione – concludono - è diventata così uno strumento educativo importante per il museo, che riesce a fornire lezioni interattive che presentano tagli didattici diversi a seconda del pubblico.