"Piezoelectric Nanomaterials for Biomedical Applications": a fine marzo il volume curato da Arianna Menciassi e Gianni Ciofani
Negli ultimi decenni si è assistito ad una crescita esplosiva della nanotecnologia in ambito biomedico. Strutture nanoscopiche, aventi dimensioni paragonabili alle strutture subcellulari, sono in grado di interagire e intervenire su sistemi biologici a livelli di precisione un tempo inimmaginabili.
Un settore, quello della nanotecnologia, fortemente caratterizzato dalla multidisciplinarietà, come dimostra il volume "Piezoelectric Nanomaterials for Biomedical Applications" (informazioni QUI), in uscita a fine marzo e rivolto ad un ampio pubblico: dagli scienziati dei materiali, ai fisici, agli ingegneri, arrivando ai ricercatori biomedici e preclinici.
Come suggerisce il titolo, il volume focalizza la sua attenzione su una classe particolare di nanoparticelle, aventi proprietà piezoelettriche. Tali strutture sono in grado di agire quali nanotrasduttori convertendo stimoli meccanici in elettrici e, viceversa, consentendo operazioni di stimolazione e sensing a livello nanoscopico.
Il libro affronta questa tipologia di materiali a partire dalla loro sintesi, caratterizzazione, modellazione fisica, fino ad arrivare alle applicazioni in campo biomedico, di cui i gruppi di ricerca pisani dell'Italian Institute of Technology presso il Sant'Anna e del Sant'Anna stesso, guidati rispettivamente da Barbara Mazzolai e Paolo Dario, sono stati i pionieri a livello mondiale.
Il libro, che consta di nove capitoli, ha coinvolto prestigiosi ricercatori da tutto il mondo (Italia, Stati Uniti, Cina, Polonia, etc.), sotto la supervisione di Gianni Ciofani (Italian Institute of Technology presso il Sant'Anna) ed Arianna Menciassi (Scuola Superiore Sant'Anna).