IUSS Pavia / "Perché le grammatiche possibili non sono infinite", Noam Chomsky firma l’introduzione dei "Confini di Babele", saggio di Andrea Moro sulle nuove frontiere degli studi di linguistica e biologia
(Da oggi le news del Sant’Anna si arricchiscono con le segnalazioni in arrivo dallo IUSS di Pavia, la scuola universitaria superiore federata con il Sant’Anna, nell’ottica di una sempre maggiore condivisione).
La linguistica si avvicina alla biologia, segnando un cambiamento radicale nel modo di studiare il linguaggio e indicando agli studiosi una nuova affascinante direzione verso la quale dirigere le proprie ricerche, come sottolinea Noam Chomsky, Professore emerito di Linguistica al Massachussets Institute of Technology (MIT) nella sua introduzione per “I confini di Babele. Il cervello e il mistero delle lingue impossibili”, il saggio di Andrea Moro, Ordinario di Linguistica generale allo IUSS, la scuola universitaria superiore di Pavia federata con il Sant’Anna, appena pubblicato in una nuova edizione. Un estratto dall’introduzione di Noam Chomsky è apparso domenica 7 giugno sul Sole24Ore in apertura del suo inserto culturale.
L’introduzione di Chomsky è un significativo riconoscimento per l’attività di Andrea Moro, che nei “Confini di Babele” presenta una sintesi delle ricerche condotte negli ultimi 50 anni nell’ambito della linguistica e culminate con una scoperta che rappresenta un punto di partenza ulteriore: le grammatiche possibili non sono infinite ma il loro numero è limitato dalla struttura biologica dell’organismo umano. Andrea Moro presenta anche due esperimenti nell'ambito delle neuroimmagini, che hanno segnato un cambiamento radicale nel modo di studiare il linguaggio, per concludere il saggio con una proposta di ricerca al confine tra biologia e linguistica e che ha già ottenuto un primo successo, evidente nelle parole di Noam Chomsky.
In allegato è disponibile l’estratto dal Sole24Ore di domenica 7 giugno.