Ideale e realtà nel destino dell'Unione Europea: Anna Loretoni tra le relatrici del convegno all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede
Il 25 marzo 2017, i 27 leader dei Paesi dell’Unione Europea con tre rappresentanti delle Istituzioni Europee- Jean-Claude Juncker, Donald Tusk e Antonio Tajani - si sono ritrovati nella cornice rinascimentale del Campidoglio a Roma per firmare una Dichiarazione comune in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma. Volendo riprendere le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, l’evento è stato emblema di quel “viaggio di conquiste e di speranze realizzate, ma anche ancora da esaudire” che è l’Europa. Un cammino ancora non del tutto compiuto e che non deve rischiare di dimenticare quella “splendida ossessione” dei Padri Fondatori di non dividere ma unire i popoli.
In questa cornice, l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede organizza martedì 9 maggio 2017 il convegno “Ideale e realtà nel destino dell’Unione Europea”, con la partecipazione – tra le relatrici – di Anna Loretoni, docente di filosofia politica all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola superiore Sant’Anna. Il convegno si propone di stimolare una riflessione articolata su tre elementi: l’ideale, ovvero il passato dell’Europa, le sue radici, il motivo ultimo della sua stessa esistenza; la realtà, ovvero il suo presente; il destino, ovvero il futuro dell’Unione o, più propriamente, i molteplici futuri possibili.
Il convegno si svolge in un momento storico critico per gli sviluppi dell’Unione: le spinte populiste e nazionaliste crescono minacciandone l’unità; il Regno Unito avvia i negoziati per la Brexit; terrorismo e pressioni migratorie alterano gli equilibri e rischiano di indurre i Paesi a perseguire politiche particolariste e non comunitarie. All’interno di questo contesto di crisi di civiltà e valori, l'Europa deve trovare delle soluzioni concrete per ridefinire gli equilibri tra sovranità nazionale e sovranazionale, riuscendo a proporre e realizzare un “New Deal” umano e sociale, non solo economico. L’Unione non può permettersi di disperdere l’unità anche sui temi ed ideali che hanno storicamente avuto largo consenso: unione delle culture e dei popoli, accoglienza e valorizzazione delle diversità. Come diceva infatti François Mitterand a Strasburgo nel 1995: "L'Europa delle culture contro l'Europa dei nazionalismi, perché i nazionalismi sono la guerra".
La partecipazione al convegno è riservata agli invitati.
Il programma è disponibile in allegato.