Long Covid, al via il progetto coordinato dall’azienda USL Toscana nord ovest per studiare gli effetti delle infezioni da Covid 19 sulle funzioni cognitive delle persone ricoverate in terapia intensiva. Tra i partner anche l’Istituto di BioRobotica
È in fase di avvio presso l’Azienda USL Toscana nord ovest un progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del bando Covid, che ha come obiettivo quello di studiare gli effetti delle infezioni da Covid 19 sulle funzioni cognitive di persone costrette al ricovero in terapia intensiva.
Il progetto è coordinato dal dottor Federico Posteraro, direttore della Riabilitazione dell’ospedale Versilia e si avvale della collaborazione del dottor Francesco Lombardo della Fondazione Monasterio di Pisa e della ricercatrice Sara Moccia dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Anche la Scuola IMT Alti Studi Lucca, con il professor Emiliano Ricciardi, farà parte del pool di ricercatori che parteciperanno allo studio.
Gli effetti del Long Covid
Il progetto coinvolge un gruppo di persone, di età inferiore a 70 anni, che hanno avuto in passato un’infezione da Covid 19 che li ha costretti a un ricovero in Terapia intensiva e che a distanza di tempo accusano ancora sintomi riconducibili al cosiddetto “long Covid” e in particolare non ritengono di aver recuperato completamente tutte le funzioni precedenti l’infezione. Questo gruppo di pazienti riceverà una valutazione delle funzioni cognitive attraverso una batteria di test selezionati dalla dottoressa Stefania Tocchini della struttura di Psicologia dell’Asl Toscana nord ovest. Nel caso in cui venissero evidenziati problemi, la persona effettuerà, alla Fondazione Monasterio di Pisa, una risonanza magnetica funzionale che consente di valutare non solo la struttura del cervello ma anche il funzionamento di sue specifiche aree. Successivamente potrà essere effettuato un trattamento riabilitativo con un dispositivo robotico all’ospedale Versilia, per una durata di 4 settimane, al termine delle quali sarà eseguita una seconda risonanza magnetica. Tutti i trattamenti sono completamente non invasivi e non prevedono l’uso di mezzo di contrasto.
“Lo studio - evidenzia il dottor Posteraro - ci consentirà di valutare il numero e l’entità dei disturbi cognitivi post infezione Covid, il loro impatto sul funzionamento del cervello e l’eventuale efficacia del trattamento riabilitativo erogato”.
Si tratta quindi di una ricerca di grande attualità in quanto gli esiti a distanza dell’infezione da Covid 19 sono in fase di valutazione in tutto il mondo.
Il ruolo dell’Istituto di BioRobotica
L’obiettivo delle attività di ricerca dell’Istituto di BioRobotica, coordinate da Sara Moccia, è quello di progettare, sviluppare ed effettuare uno studio di fattibilità di scenari realizzati in ambienti virtuali e integrati all’interno di una piattaforma di riabilitazione robotica per arto superiore utilizzata da soggetti che hanno contratto la malattia da coronavirus (COVID-19).
Le attività di ricerca si svolgono all’interno della Bioelectronics Area del prof. Silvestro Micera e in collaborazione con il prof. Stefano Mazzoleni (Politecnico di Bari).
Chi fosse interessato a candidarsi come partecipante allo studio può contattare via mail il dottor Posteraro all’indirizzo federico.posteraro@uslnordovest.toscana.it oppure telefonicamente allo 0584.6057061, anche al fine di richiedere ulteriori chiarimenti e dettagli sulla modalità di partecipazione.