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L’attualità del modello cooperativo secondo Giuliano Amato: il 15 gennaio in Aula Magna

Data pubblicazione: 10.01.2013
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Un’alternativa alla disoccupazione e al precariato, un modo più efficiente ed economico per gestire i servizi pubblici e il welfare, una risposta ai problemi causati dalla degenerazione della finanza: sono questi, secondo il Professor Giuliano Amato i punti di forza odierni della cooperazione. “È una forma d’impresa – ha affermato il Presidente della Scuola Superiore Sant’Anna - con oltre cento anni di vita, ma oggi la sua utilità è ancora maggiore di quando fu ideata dai probi pionieri di Rochdale”.

Il Professor Amato ha sottolineato l’importanza della cooperazione nell’attuale contesto economico italiano e mondiale. Lo ha ricordato martedì 15 gennaio nel corso di una lectio magistralis svoltasi presso l’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, per celebrare la conclusione delle manifestazioni promosse dall’Alleanza delle Cooperative Toscane (AGCI, Confcooperative e Legacoop) nell’Anno Internazionale delle Cooperative, il 2012.
“Oggi la cooperazione riveste un ruolo importante per tre ragioni.
Aiuta i giovani precari a unirsi per offrire beni e servizi in maniera collettiva. È senza dubbio la forma d’impresa più adeguata per gestire i servizi pubblici e il welfare, sia per la sua natura sociale, sia per la sua storica capacità di sapere lavorare in economia. Non credo sia un caso che, oggi, negli Usa, quasi tutte le centrali elettriche siano gestite da cooperative. Per questo invito il movimento cooperativo a candidarsi con forza nella gestione dei servizi pubblici e a implementare la sua presenza nell’ambito dell’assistenza socio sanitaria. Infine la cooperazione, unendo capitale e lavoro nelle stesse mani, come era solito dire Mazzini, è una risposta credibile a una finanza bieca che è una delle cause principali dell’attuale crisi. Fare i soldi con i soldi non porta vantaggi alla società. Lo stesso Collodi, nelle figure del Gatto e la Volpe, voleva mettere alla berlina coloro che pensano che senza produzione si possa generare un benessere collettivo”.

Amato, inoltre, ha ricordato che occorrerebbe una legislazione in grado di tutelare le piccole cooperative. “L’assimilazione della grande cooperazione alle imprese di capitali, purtroppo ha reso meno agevole il lavoro delle cooperative composte da pochi soci. Questo è un punto su cui il legislatore deve intervenire quanto prima”.

L’importanza di questo appuntamento accademico è stato dimostrato anche dai partecipanti tra i quali meritano menzione, Enrico Rossi, Presidente delle Regione Toscana, Francesco Tagliente, Prefetto della Provincia di Pisa, Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa, Vasco Galgani, Presidente di Unioncamere Toscana, Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop, Rosario Altieri, Presidente di AGCI, Claudia Fiaschi, Presidente di Confcooperative Toscana, Stefano Bassi, Presidente di Legacoop Toscana, Alessandro Giaconi, Presidente di AGCI Toscana e attuale Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Toscane..