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Orizzonti in medicina e Biologia - Plasticità cerebrale, riserva cerebrale e cognitiva: evidenze da uno studio di neuroimaging in vivo

Data 27.01.2022 orario
Indirizzo

Piazza Martiri della Libertà, 33 , Pisa 56127 Italia

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Giovedì 27 gennaio alle ore 18 è in programma presso l'Aula Magna della Scuola Superiore Sant'Anna "Orizzonti in medicina e Biologia - Plasticità cerebrale, riserva cerebrale e cognitiva: evidenze da uno studio di neuroimaging in vivo", Lectio Magistralis di Daniela Perani, professoressa ordinaria di neurofisiologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
È possibile seguire l'evento anche on line sulla piattaforma Web-Ex.


ABSTRACT

L'esperienza esterna modula lo sviluppo del sistema nervoso, in particolare dei sistemi sensoriali. Sebbene i principali effetti mediati dall'esperienza si verifichino durante un lasso di tempo chiamato periodo critico, essi potrebbero comunque produrre cambiamenti in qualsiasi lasso di tempo. Diversi studi hanno dimostrato che stimoli ambientali modificano il peso della corteccia, con un aumento delle dimensioni di nucleo e soma nei neuroni, della ramificazione dendritica o delle dimensioni delle sinapsi. Il neuroimaging ha fornito prove di cambiamenti strutturali, funzionali e persino molecolari che riflettono la plasticità del sistema nervoso centrale e gli effetti della stimolazione ambientale. Studi di risonanza magnetica hanno mostrato un aumento del volume cerebrale e dello spessore corticale a seguito dell’acquisizione di competenze specifiche, come nei musicisti e negli individui bilingui. Studi sulla PET molecolare hanno fornito l'evidenza del ruolo della plasticità indotta dalla stimolazione cognitiva. Ad esempio, alti livelli di istruzione influenzano la riserva cognitiva, il meccanismo cruciale per contrastare gli effetti delle malattie neurodegenerative. Il concetto di riserva cognitiva deriva da ciò e ad esso è stata attribuita l'osservazione che una data patologia neurodegenerativa può provocare vari gradi di sintomi cognitivi in individui diversi.

C'è una grande quantità di prove sul rischio epidemiologico e sui fattori protettivi per le malattie neurodegenerative e la demenza legati ai meccanismi di riserva cognitiva. Gli effetti protettivi della riserva cognitiva/encefalica possono fornire un importante meccanismo per preservare la funzione e il benessere cognitivo con l’avanzare dell’età, in parte perché può essere potenziato con un determinato stile di vita. Questo, insieme alle potenziali basi funzionali e strutturali della riserva nel morbo di Alzheimer e in altri disturbi cerebrali, insieme a fattori genetici, sono tutti aspetti che devono essere studiati in modo più approfondito per lo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche. Lo scopo di questa lezione è riassumere gli attuali modelli concettuali di riserva cognitiva e cerebrale e discutere le prove, basate sul neuroimaging in vivo, a supporto di questi concetti nel contesto dell'invecchiamento e delle condizioni di demenza.