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Settimana Mondiale dello Spazio: la Scuola Sant'Anna protagonista con AQUARIUS e REGOLIFE, due progetti innovativi che mirano a studiare l'invecchiamento umano nello spazio e rendere fertile il suolo lunare

Dal 4 al 10 ottobre, dal 1999, la celebrazione internazionale della scienza e della tecnologia per riflettere sui successi scientifici nello spazio e per stimolare l'interesse nelle nuove generazioni verso le scienze spaziali

Data pubblicazione: 10.10.2024
world space week
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Dal 4 al 10 ottobre, il mondo celebra la Settimana Mondiale dello Spazio, un'occasione per esplorare le meraviglie del cosmo e riflettere sui progressi fatti nell'ambito delle scienze spaziali. In questo contesto, la Scuola Superiore Sant'Anna si distingue con due progetti all'avanguardia che puntano a rivoluzionare il futuro delle esplorazioni spaziali.


I progetti della Scuola Sant’Anna

La Scuola Superiore Sant'Anna è in prima linea nella ricerca in ambito spaziale per dimostrare come la scienza possa non solo espandere i confini del sapere, ma anche migliorare la qualità della vita umana, sia sulla Terra che oltre.

 

Il progetto AQUARIUS (NotobrAnchius furzeri, the turQUoise killifish, on SpAce RIder: opportUnity of flight for a conSolidated experimental model of ageing) rappresenta un'importante tappa nello studio degli effetti della microgravità e delle radiazioni spaziali sullo sviluppo embrionale. Coordinato da Debora Angeloni, docente dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, in collaborazione con Alessandro Cellerino, docente della Scuola Normale Superiore e Massimiliano Andreazzoli, docente dell’Università di Pisa, il progetto si concentra sullo studio del Notobranchius furzeri, pesce noto per il suo ciclo vitale brevissimo e la capacità di entrare in diapausa, una fase di quiescenza embrionale. 
Per la prima volta, embrioni di questo pesce verranno inviati nello spazio a bordo della mini-navetta Space Rider, sviluppata dall'Agenzia Spaziale Europea, per studiarne lo sviluppo al ritorno sulla Terra. I risultati potrebbero fornire nuove conoscenze sull'invecchiamento umano in condizioni di volo spaziale e offrire nuove soluzioni per la protezione della salute sia nello spazio che sulla Terra.

Il progetto REGOLIFE mira a rendere la regolite lunare, il suolo della Luna, fertile e adatto alla coltivazione mediante la colonizzazione con piante e lombrichi. La ricerca è coordinata da Debora Angeloni e supportata dai laboratori della Scuola, tra cui quelli di Donato Romano, ricercatore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, Chiara Pucciariello, docente dell’Istituto di Scienze delle Piante, e Matteo Dell'Acqua, docente dell’Istituto di Scienze delle Piante della Scuola Sant’Anna. 
REGOLIFE punta a sviluppare tecnologie per trasformare la regolite in un suolo simile a quello terrestre, favorendo l’autosufficienza alimentare nelle future colonie spaziali. Un recente studio coordinato dalla Scuola Sant’Anna dimostra come le larve di una particolare specie di mosca siano in grado di svilupparsi in un simulante di regolite lunare.
Il progetto è finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, con un contributo di oltre 650.000 euro, questo ambizioso progetto contribuirà a rendere possibile la vita sulla Luna e potrebbe avere applicazioni anche per l'agricoltura in ambienti estremi sulla Terra.