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Progetto Me.Mo. (Merito e Mobilità sociale): il 94% dei partecipanti sceglie di proseguire gli studi universitari. Grazie alla rete MERITA il progetto si espande a livello nazionale: 610 studenti e studentesse coinvolti da tutta Italia

Data pubblicazione: 10.04.2025
Aprire al futuro. Merito e mobilità sociale
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Il 94% delle studentesse e degli studenti che hanno preso parte all’edizione 2022/23 del progetto Me.Mo. – Merito e Mobilità sociale ha scelto di iscriversi, o è in fase di iscrizione, a un corso di laurea universitario. Un dato che evidenzia l’impatto concreto del progetto nel sostenere giovani talentuosi provenienti da contesti socio-economici fragili, accompagnandoli verso un futuro universitario che, per molti, sembrava inizialmente fuori portata.
I risultati di uno studio in via di pubblicazione stimano l’impatto del programma in un aumento del 15% nelle iscrizioni universitarie, con risultati particolarmente rilevanti tra le studentesse, tra coloro che hanno frequentato istituti tecnici o professionali e tra chi, pur non avendo medie scolastiche eccellenti, ha dimostrato motivazione e capacità di crescita.

I risultati sono stati presentati giovedì 10 aprile durante il convegno “Aprire al futuro: Merito e Mobilità sociale”, che si è svolto presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’evento è stato l’occasione per raccontare l’evoluzione del progetto Me.Mo., il programma di orientamento che si propone di sostenere studentesse e studenti di merito provenienti da contesti socio-economici fragili (first generation studentverso una scelta universitaria più consapevole. Dopo sei edizioni di successo, si apre oggi una nuova fase nazionale nell’ambito del progetto MERITA – La rete per il talento, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

MERITA coinvolge cinque Scuole Universitarie Superiori italiane: la Scuola Superiore Sant’Anna (capofila), la Scuola Normale Superiore di Pisa, il Collegio Superiore dell’Università di Bologna, la Scuola Galileiana di Studi Superiori dell’Università di Padova e la Scuola Superiore di Studi Avanzati della Sapienza Università di Roma. Durante il convegno, al quale hanno partecipato i rettori e i direttori delle cinque Scuole Universitarie Superiori (Sabina Nuti per la Scuola Sant’Anna, Luigi Ambrosio per la Scuola Normale Superiore, Stefania Pellegrini per il Collegio Superiore Università di Bologna, Gianguido Dall’Agata per la Scuola Galileiana di Studi Superiori dell’Università di Padova, Mattia Crespi per la Scuola Superiore di Studi avanzati della Sapienza di Roma) è stata ripercorsa la storia del progetto Me.Mo., gli obiettivi raggiunti e le nuove prospettive in relazione alla nuova sfida della rete MERITA. Proprio MERITA ha l’obiettivo di rafforzare il sistema delle Scuole Superiori Universitarie, promuovendo eccellenza, inclusione e sviluppo di competenze avanzate, anche attraverso attività di orientamento come il progetto MEMO.

Grazie alla rete MERITA, nell’edizione 2024 il progetto Me.Mo. è infatti cresciuto in modo significativo e coinvolge ora 610 partecipanti provenienti da tutte le regioni italiane, selezionati per il loro contesto familiare e socioeconomico, e non solo per rendimento scolastico. Le ragazze e i ragazzi prenderanno parte nei prossimi mesi a percorsi immersivi presso le sedi delle Scuole Universitarie Superiori, dove potranno sperimentare dal vivo non solo l’esperienza universitaria, ma anche la vita in una comunità accademica di eccellenza, caratterizzata da confronto, condivisione e crescita personale e intellettuale.


I tutor Me.Mo.: le testimonianze

Un ruolo fondamentale lo hanno anche i tutor universitari, allieve e allievi della Scuola Sant’Anna e da quest’anno delle Scuole della Rete Merita, che hanno accompagnato e accompagneranno i partecipanti lungo il percorso. 

“Essere tutor Me.Mo. non è solo un’esperienza formativa, ma umana – spiega Alessandro Gazzetti, allievo della Scuola Sant’Anna e tutor di Me.Mo.– Lavoriamo per creare fiducia, costruire orientamento e sostenere ciascuno nel riconoscere le proprie possibilità. È un privilegio vedere un cambiamento reale negli occhi di chi, grazie a questa opportunità, comincia a credere nel proprio futuro.”

“Essere tutor significa restituire un po’ di quello che mi è stato dato in termini di Orientamento e cercare di aiutare gli altri, in un momento così delicato, a scegliere la strada giusta” racconta Caterina Giacometti, allieva della Scuola Sant’Anna e tutor di Me.Mo..

Il passaggio da Me.Mo. a MERITA segna una svolta sistemica: un progetto nato come iniziativa pilota diventa oggi modello nazionale, capace di ridurre le disuguaglianze educative, valorizzare il merito e promuovere un’istruzione più accessibile, consapevole e inclusiva.


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