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Le piante da oggi puliscono l’acqua per il Lago di Massaciuccoli: partito l'impianto di fitodepurazione realizzato con la Scuola Superiore Sant'Anna

Data pubblicazione: 29.07.2013
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Grazie al supporto scientifico della Scuola Superiore Sant’Anna, oggi anche il territorio dell’alta costa Toscana (Versilia e zone limitrofe) ha un impianto di fitodepurazione, realizzato dal Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli. Siamo a Vecchiano (Pisa) nel cuore delle zone di bonifica storiche che caratterizzano una delle zone umide più grandi della regione: l’area del Lago di Massaciuccoli.
Da studi e ricerche, risulta come il Lago di Massaciuccoli versi da tempo in condizioni critiche, con gravi conseguenze sul livello di biodiversità dell’intero sistema. I motivi dello stato di crisi sono molteplici, ma la principale causa è stata individuata nell’eccessivo apporto al lago di sostanze nutrienti (fosforo e azoto) che provengono dagli scarichi civili e industriali e dalle acque reflue delle aree agricole, attraverso la fitta rete di canali e il pompaggio degli impianti idrovori delle bonifiche, necessario per tenere all’asciutto quei terreni.

”Uno dei compiti del Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli è proprio l’attività di tutela ambientale – spiega il Commissario del Consorzio Fortunato Angelini - e più ripenso alla straordinaria valenza naturalistica e alle potenzialità turistiche di tutta l’area che circonda il lago e più mi convinco che il Consorzio abbia fatto una scelta coraggiosa e anche l’unica che gli era oggi possibile. Abbiamo ricercato soluzioni naturali che portassero benefici alle acque del lago, chiedendo il supporto della Scuola Superiore Sant'Anna”.

In questi giorni si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell'impianto di fitodepurazione, presenti il sindaco di Vecchiano, Giancarlo Lunardi, il presidente del Parco Regionale San Rossore Massaciuccoli Fabrizio Manfredi, il vice presidente della provincia di Lucca Maura Cavallaro, gli assessorati all’agricoltura e all’ambiente dei Comuni di Vecchiano, Viareggio, Massarosa, Forte dei Marmi.

Dopo il taglio del nastro si è tenuto il convegno nel corso del quale il Prof. Enrico Bonari, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, ha illustrato le caratteristiche e il funzionamento dell’impianto.
L’area realizzata usa tre modi diversi di fare fitodepurazione, collegati tra loro in un’unica area di 17 ettari.
Tre sistemi a confronto con efficacia diversa che andrà studiata e analizzata: una zona a vasche, una a seminativi (alberi e erba) e una a stagno, che agiscono sulle acque inquinate in modo differente e garantiscono una importante diversità biologica.

La differenziazione dei sistemi è stata suggerita dopo una analisi mirata sulle caratteristiche proprie dei terreni torbosi che caratterizzano questa zona. Ma la vera novità di questo impianto sta nel taglio periodico delle piante che trattengono fosforo e azoto e nel successivo conferimento in impianti in grado di produrre (e vendere) energia dalle biomasse – come spiega il Prof. Nicola Silvestri dell’Università di Pisa.

“Il mercato delle biomasse può rappresentare una fonte di reddito e di occupazione per gli imprenditori agricoli che sono disponibili a convertire le colture e a riallargare i terreni attorno al lago” – sostiene Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti della Provincia di Lucca.

Si è detto soddisfatto anche Andrea Fontanelli, responsabile della Lipu Massaciuccoli, che vede in questo progetto, caldeggiato anche dalla sua associazione, una visione che guarda al futuro.

La fitodepurazione da oggi ha inizio in modo ufficiale: "produrrà risultati concreti e la Regione ha già finanziato un ulteriore lotto per 2,5 milioni di euro che porterà a triplicarne le dimensioni", ha dichiarato l’Assessore Regionale Anna Rita Bramerini.