Tecnologie amichevoli e socievoli: robot di servizio sempre più avanzati aiutano le persone anziane a vivere in autonomia e a combattere la solitudine
Assomiglia ad tavolo attorno al quale gustare un piacevole caffè, il suo nome è “KuBo” ed è il “cuore tecnologico” di una casa dove i sistemi robotici aiutano le persone anziane e, addirittura, non del tutto autosufficienti, a vivere in sicurezza e in autonomia. Grazie alle sue ruote e alle dimensioni ridotte il robot “KuBo” si muove con agilità tra le stanze, può essere allertato con un sistema di riconoscimento vocale e, soprattutto, si è già dimostrato un assistente personale, un supermaggiordomo evoluto, affidabile ed efficace.
Le funzionalità di “KuBo” sono state presentate il 23 aprile alla Scuola Superiore Sant’Anna, durante il convegno finale del progetto “Omniarobocare”, cofinanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Toscana, all’interno del quale sono state sviluppate le nuove tecnologie per l’assistenza personale, grazie alla partecipazione dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. E’ stato il suo laboratorio “Service robotics and ambient assisted living”, la “Casa Domotica” con sede a Peccioli (Pisa), a mettere a punto il robot “KuBo”, il cui design si basa sulla piattaforma “youBot” di KUKA, già testato presso tre abitazioni in Toscana, a Prato e a Fornacette (Pisa), dove ha dato prova delle sue molteplici capacità per cinque giorni consecutivi.
Per aumentare il grado di accettabilità, “KuBo” ricorda nell’aspetto quei tavolini da salotto, tanto diffusi nei salotti delle case italiane. Per mantenere elevata la qualità della vita delle persone cosiddette “fragili”, che necessitano di un continuo monitoraggio e di assistenza, nonostante una certa autonomia nelle azioni quotidiane, giocano un ruolo fondamentale l’aspetto psicologico e quello sociale. I ricercatori che hanno lavorato al progetto “Omniarobocare” sottolineano che, soprattutto nei casi di persone costrette a rimanere per lungo tempo in casa - dalla malattia o dall’età - una condizione di solitudine che diventa pesante e che, a sua volta, riduce la possibilità di contatti ulteriori con il mondo esterno.
Tecnologie innovative come quelle robotiche, come hanno confermato i test svolti tanto in laboratorio quanto nelle case toscane, possono risultare di grande utilità, per contribuire al miglioramento della qualità della vita, allontanando le persone dai pensieri negativi e contribuendo a intensificare il benessere complessivo della persona. Grazie alle interfacce particolarmente amichevoli nell’aspetto e intuitive nell’utilizzo, è stato possibile ridurre una certa ostilità verso le tecnologie più avanzate, dimostrata in alcuni casi da persone anziane. “KuBo” è un assistente domestico facile da utilizzare, amichevole, discreto, con cui le persone possono interagire con un semplice tabelt o soltanto con la propria voce, “chiamando” il robot per svolgere le sue funzioni con le parole quotidiane.
La gamma di funzioni che offre “KuBo” è ampia. Grazie ai suoi sensori ambientali tiene sotto controllo la casa. Verifica che tutte le utenze (quelle relative ad acqua e gas in particolare) siano utilizzate in maniera corretta, che le porte e le finestre siano chiuse e, se necessario, è un facchino instancabile, che trasporta oggetti in casa, riuscendo a muoversi anche negli spazi più stretti. La capacità di muovere oggetti è duplice: è una base su cui riporre occhiali, libri, medicine, telecomandi o, addirittura, può essere lui stesso a trasportare oggetti, alleviando la fatica.
A proposito di medicine, “KuBo” non dimentica gli orari più indicati per assumere i farmaci, la sua “agenda elettronica” permette alle persone che assiste di ricordare altre scadenze o particolari eventi, fornisce – con sintesi vocale – informazioni su orario e previsioni del tempo, favorendo le attività di socializzazione: se la giornata è bella e se il suo “cuore elettronico” lo permette, magari trova il modo di far capire che una breve passeggiata sarebbe perfetta, oppure la notifica di un compleanno può essere l’occasione adatta per telefonare ai nipoti o agli amici. Le nuove tecnologie robotiche sono utili già durante dalla prima mattina: se una persona anziana abita da sola, può sempre richiedere l’ausilio del robot per alzarsi in sicurezza, il robot gli andrà incontro e lo aiuterà.
Il progetto “Omniarobocare”, cofinanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Toscana (Bando Unico Ricerca e Sviluppo del POR CREO-FESR 2007-2013, attività 1.5. e 1.6.), è stato coordinato dall’azienda informatica eResult. Al convegno del 23 aprile alla Scuola Superiore Sant’Anna finale sono intervenuti, tra gli altri, il direttore dell’Istituto di BioRobotica Paolo Dario; i ricercatori Filippo Cavallo e Alessandro Manzi; gli informatici delle aziende eResult e Liferesult Massimo Pistoia e Paolo Casacci; Marco Masi, coordinatore dell’Area Educazione, Istruzione, Università e Ricerca della Regione Toscana; Pietro Siciliano, Presidente dell’Associazione AitAAL e dell’aggregazione pubblico-privata InnovAAL; Francesco Mazzini, manager del Distretto Toscano Scienze della Vita e una rappresentanza di utenti che hanno preso parte alla sperimentazione.
Video sui test con utenti reali, condotti in Toscana, fra Prato e Fornacette (Pisa)
1. Un robot per casa: “KuBo” si muove con agilità e velocità
2. “Kubo” non dimentica un appuntamento e fornisce suggerimenti sul meteo
3. Oggetti da spostare, ci pensa “KuBo”