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A Venezia la mostra su Viktor Popkov con un'applicazione multimediale dell’Istituto TeCIP

Data pubblicazione: 18.02.2014
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Premiato nel 1966 a Parigi, spesso presente alla Biennale di Venezia, riconosciuto come uno dei più acclamati artisti russi, Viktor Popkov ‘torna’ in laguna con una grande mostra antologica, la prima retrospettiva in Europa articolata in due prestigiose tappe: l’Università Ca’ Foscari Venezia, presso gli Spazi Espositivi del palazzo tardo gotico affacciato sul Canal Grande, arricchiata da un’applicazione multimediale del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP, e la Somerset House nel capoluogo britannico che ospiterà l’esposizione negli spazi della West Wing.

Dal 19 febbraio al 27 aprile Ca' Foscari Esposizioni accoglie quindi la prima rassegna di respiro europeo sul breve percorso del pittore russo Viktor Popkov. La mostra è organizzata dal Centro museale-espositivo di Stato "ROSIZO", in collaborazione con la Galleria Tret'jakovskaja di Mosca, il Museo russo di Stato di San Pietroburgo e il Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) di Ca' Foscari, è sostenuta dal Filatov Family Art Fund e intende proporre uno sguardo finalmente contemporaneo sull'opera del pittore. L'esposizione sarà accompagnata da documentari sulla vita del pittore e sulle fonti della sua produzione artistica, come ‘Il cappotto del padre’, per la regia di Ja. Merimov, e da originali supporti multimediali elaborati dal Centro Studi sulle Arti della Russia con qualificate collaborazioni nazionali tra le quali la Scuola Superiore Sant’Anna.

Il Laboratorio di Robotica Percettiva dell'IstitutoTeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna ha sviluppato, in collaborazione con l'associazione culturale spin-off Mnemosyne, un'installazione interattiva, integrata all'interno dello spazio museale stesso, che consentirà ai visitatori di interagire con i dipinti in maniera diretta. L'installazione, che prende il nome di "I colori di Popkov", consente di selezionare un colore da una tavolozza rappresentata su uno schermo touch screen sul quale vengono mostrati i dipinti dell'artista che presentano quel colore come dominante cromatica. Una volta selezionato un dipinto viene proiettato il dettaglio del quadro corrispondente al colore scelto, dopodiché lo spettatore è libero di interagire con il dipinto, muovendosi al suo interno, alla scoperta di dettagli difficilmente visibili ad occhio nudo, osservando così le opere da una prospettiva diversa da quella tradizionale. L'installazione è stata ideata e realizzata dal gruppo del prof. Massimo Bergamasco comprendente i ricercatori Marcello Carrozzino, Chiara Evangelista e Marina Belli.